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Agnese U., ex bidella presso diverse scuole dell’infanzia e materne di Sestu, in provincia di Cagliari, ormai in pensione da due anni dopo 40 anni di lavoro, si è uccisa lo scorso 7 maggio dopo essere stata accusata di pedofilia in seguito a una denuncia per abusi sessuali su minore presentata dai genitori di una bambina di 4 anni. La donna non ha retto all’infamia e dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Cagliari ha scritto in un biglietto di essere innocente, e: “La gente è solamente capace di giudicare”, poi si è uccisa.
Tante persone di Sestu però non hanno mai creduto che possa essere stata lei a molestare i bambini. Una vicina, raggiunta da Repubblica, ha testimoniato che: “È stata colpita proprio in quello che amava di più, i bambini e il suo lavoro – racconta una vicina – Non si era sposata e aveva anche un carattere brusco, ma per la scuola e i suoi bimbi si è sempre fatta in quattro. Sono convinta che, se qualcosa c’è stato, si sia trattato di un terribile malinteso. Lei era sempre molto rigorosa”.
I colleghi hanno dichiarato che la bidella: “Era una persona corretta e attaccata al lavoro, non si risparmiava ed era un punto di riferimento per i bimbi”. Eppure la Procura ha deciso di dare il via al processo perché la bimba avrebbe confermato quanto raccontato, e cioè che sarebbe stata molestata dalla bidella dopo averla portata in bagno.
Ma nessun altro indizio sarebbe stato raccolto in tanti mesi di indagini, anzi, i difensori della bidella hanno spiegato che la bambina ha descritto una donna alta e bionda, con i capelli lunghi, e invece la signora Agnese non era così, aveva i capelli corti e brizzolati ed era piuttosto bassa di statura: “Agnese era alta un metro e 50, pesava 45 chili e ha sempre avuto i capelli grigi e corti. La piccola ha parlato di una persona coi capelli biondi e lunghi, di corporatura robusta e altezza medio alta”, hanno spiegato gli avvocati aggiungendo che insomma la bimba non avrebbe riconosciuto la persona che l’ha molestata”. Insomma, per la difesa dell’ex bidella, la bambina è totalmente inattendibile.