Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sferza l’inettitudine del suo predecessore Donald Trump sui fatti di Capitol Hill e attacca il Partito Repubblicano sulla questione delle armi ai privati cittadini.
Le dichiarazioni dell’inquilino della Casa Bianca, rilasciate all’interno di una videoconferenza con l’emittente nazionale CNN, avvengono dopo le udienze di giovedì inerenti l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Si infiamma la campagna elettorale a stelle e strisce per le elezioni di Midterm del prossimo novembre, ricoperte dalla fosca presenza di Donald Trump, prossimo ad annunciare la sua ricandidatura alla presidenza, secondo i più attenti osservatori del magnate.
È forse anche per tale coincidenza temporale che Joe Biden, finora alquanto silente sugli sviluppi del processo per l’assalto al Parlamento americano del 6 gennaio, si sia stavolta prodigato in dure invettive contro il suo predecessore.
Giovedì difatti la corte incaricata di appurare i fatti di quella giornata ha ascoltato vari testimoni al fine di individuare le effettive responsabilità dell’allora dimissionario presidente Trump riguardo le violenze popolari intercorse.
Biden critica l’immobilismo di Trump, la sua scelta (e quindi volontà) di non prendere contromisure nonostante la crescente gravità degli eventi e degli scontri: tutto ciò a ulteriore prova di avere lui stesso spinto ed auspicato quell’esito violento grazie ai suoi discorsi di fuoco su poteri forti e stato profondo che ne avrebbero impedito la rielezione.
Se quindi Trump ha coscienziosamente preposto i suoi interessi di potere al bene ed alla stabilità della nazione, per Biden ciò fa emergere con ancora più riverenza lo sforzo ed il sacrificio delle forze dell’ordine che dovettero, senza gli adeguati strumenti ed effettivi, contrastare la barbarie dei gruppi di manifestanti indottrinati dalle bugie dell’ex presidente repubblicano.
La polizia ha dovuto avere a che fare con un “inferno medievale”, lo definisce Biden, dove gli uomini e donne delle forze dell’ordine hanno dimostrato il loro eroismo poiché non difesero solo i politici e rappresentanti istituzionali presenti nell’edificio governativo, bensì la stessa democrazia ed i suoi valori.
Ciò conduce l’ex vice di Obama a bacchettare i membri del partito di Trump, i Repubblicani, ed in particolare coloro che si stanno tenacemente opponendo ai provvedimenti presidenziali atti a regolamentare più rigidamente la vendita di armi negli U.S.A.
La misura, volta a ridimensionare la piaga stragista che periodicamente colpisce il Paese, è sostenuta dalla polizia a stelle e strisce, la quale dovrebbe essere la più coinvolta dai pericoli di cittadini ben armati e sempre più irati da un sistema di potere che non li soddisfa.
Da qui l’affondo di Biden, secondo il quale non è ammissibile logicamente e politicamente il sostegno contemporaneo alla polizia ed alle armi liberamente circolanti, all’ordine ed insieme alla insurrezione; cosa che invece struttura la propaganda dei Repubblicani, Trump in primis.
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