Il presidente americano Joe Biden ha dichiarato lo stato di emergenza alle Hawaii, devastate dagli incendi.
La situazione è davvero disastrosa, tanto che sono stati necessari gli aiuti economici federali destinati alle isole devastate dagli incendi.
È di poco fa la notizia dello stato di emergenza alle isole Hawaii che in questi giorni stanno soffrendo a causa dei devastanti incendi che le hanno colpite. La situazione è così critica che appunto il presidente Biden ha attuato lo stato di emergenza e le conseguenti misure da adottare in questi casi.
A riferire la notizia è stata la Casa Bianca, attraverso un comunicato arrivato in serata. Al momento sono 36 le vittime accertate e oltre 10mila le persone che sono state evacuate. Centinaia di case e negozi non esistono più, spazzati via dalla furia delle fiamme.
L’isola più colpita è Maui e proprio qui sono stati registrate più vittime. Tantissimi anche i feriti e sul posto non si fermano vigili del fuoco e soccorritori per salvare quante più vite possibili.
Biden è intervenuto anche con messaggi di cordoglio verso le famiglie che hanno perso i propri cari a Maui, ringraziando insieme alla moglie Jill, i soccorritori per il loro lavoro rischioso.
Il quadro è preoccupante alle Hawaii, Maui in primis. L’arcipelago vulcanico isolato nel Pacifico centrale, noto per essere una località marina paradisiaca ricca di isole con paesaggi servaggi, spiagge e rigogliosa vegetazione, è nella morsa del fuoco da giorni.
Le 36 vittime sono tutte di Maui e le fiamme sono state spinte in particolare dall’uragano Dora. Se pensiamo che qui in Italia con un vento più innocuo sono stati alimentati roghi imponenti che hanno devastato Sicilia e Sardegna, non possiamo nemmeno immaginare cosa un uragano abbia portato alle Hawaii.
Diverse persone, nel panico generale, si sono tuffate nell’oceano pur di mettersi in salvo. Sempre a Maui, il governatore ha dato alcuni numeri, non solo delle vittime scoperte dopo le fiamme di Lahaina ma anche degli edifici danneggiati e resi inagibili oppure andati completamente distrutti, ovvero 300.
Tanti i cittadini in vare aree delle isole, che sono rimasti senza corrente elettrica. Gli elicotteri della Guardia costiera e della Marina statunitense stanno cercando i dispersi, che sono tantissimi, anzi si pensa che il bilancio dei morti non sia affatto definitivo. Nel frattempo continuano le evacuazioni dalle zone più interessate, sia per quanto riguarda i residenti che i turisti, tantissimi in questo periodo dell’anno.
Il sistema sanitario è al collasso e i soccorritori non hanno nemmeno il tempo di curare i feriti, che subito ne arrivano altri in grande quantità e in condizioni gravi di intossicazione, ustioni e traumi vari. Dora continua a soffiare potente sui focolai e il presidente Biden non è rimasto a guardare.
Ha dichiarato lo stato di emergenza ma prima di questa decisione, ha annunciato l’invio di tutte le risorse disponibili. Le cause di questa apocalisse in un luogo paradisiaco per tanti turisti, sono da cercare proprio nell’uragano Dora, di grado 4.
Questo viaggia con una forza di 200 chilometri orari, che a ridosso delle coste diventano 800. Un vento di tale potenza alimenta il fuoco spostandolo verso i centri abitati e complicando le operazioni dei pompieri.
Generalmente l’uragano si presenta con forti piogge ma stavolta sta avendo un effetto inaspettato e devastante sull’arcipelago dove ci sono anche diversi italiani attualmente, chiariamo però che nessuno sarebbe nelle zone a rischio.
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