In Maryland, in quella che è la prima uscita a scopo elettorale, Joe Biden attacca i repubblicani ed il loro ultimo presidente Donald Trump in vista delle elezioni di metà mandato (Midterm) in programma a novembre.
Biden ha ribadito i successi della sua amministrazione, ha poi indicato le sfide più urgenti che attendono il paese e messo in guardia i cittadini sulla progressiva restrizione delle libertà propugnata dai sostenitori di Trump.
Innanzitutto il presidente U.S.A. in carica difende ed esalta i risultati della propria gestione: l’efficace lotta alla pandemia, la piena ripresa economica e occupazionale, la lotta all’inflazione interna, la guida assunta sui dossier internazionali più caldi.
Tutte tematiche lasciate in eredità dall’amministrazione precedente, quella di Trump, che non solo non è riuscita a risolvere, ma ha addirittura peggiorato, provocando danni impensabili alla reputazione dell’America, secondo quanto affermato da Biden.
Tutto ciò, vista la sua lampante inefficienza, dovrebbe lasciar presagire, prosegue l’inquilino della Casa Bianca, la fine della filosofia semi-fascista che sostiene il “Make America great again”, lo slogan elettorale trumpiano che riassume le politiche espresse dal magnate newyorkese nei suoi quattro anni di mandato.
L’attacco non si limita a Trump, bensì coinvolge l’intero partito che tali oscenità ha appoggiato: i repubblicani, i quali avrebbero virato sensibilmente su posizioni più estreme secondo Biden, di fatto divenendo qualcosa di diverso e più pericoloso per la tenuta sociale di ciò che la forza politica era fino a non molti anni fa.
Una dei temi più a rischio in caso di vittoria del partito conservatore, che potrebbe togliere al presidente democratico il controllo di uno o entrambi i rami del parlamento annacquando molto le future politiche bideniane, è quello legato ai diritti.
La Corte Suprema a trazione conservatrice, grazie ai ben 3 giudici (su 9 totali) eletti dall’amministrazione Trump, ha nei mesi scorsi eliminato l’obbligo federale che garantiva la presenza del diritto all’aborto in ogni stato U.S.A., aprendo così la strada per molti stati a guida repubblicana di porre in discussione questa libertà.
Se ciò è già avvenuto, molti altri diritti potrebbero essere spazzati via da una nuova maggioranza conservatrice in Parlamento, a cominciare, secondo Joe Biden, dalle norme in favore delle comunità LGBTQIA+.
Infine, l’ex vicepresidente di Obama, menziona l’urgenza di proseguire nella difesa dell’ambiente e del clima, argomenti minimizzati da Trump, e la volontà democratica di porre un serio freno alla vendita di armi negli Stati Uniti, bandendo le armi d’assalto, altro progetto che trova la ferma opposizione del Partito Repubblicano.
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