Il ministro degli Esteri della Bielorussia Makei è morto improvvisamente e la notizia è stata data dai media locali. Mosca si dichiara scioccata mentre Kiev riporta voci su un possibile avvelenamento.
Vladimir Makei avrebbe dovuto incontrare il suo omologo russo lunedì 28 novembre e la notizia della sua morte improvvisa ha sconvolto le autorità internazionali. Sulle cause non sono stati forniti particolari così come non sono stati forniti ulteriori dati sulla vicenda. La reazione della Russia è stata immediata e il Cremlino si è detto scioccato dalla notizia. Mentre emergono già diverse teorie, secondo le quali la morte del politico potrebbe avere diverse valenze ma anche risvolti in ambito politico.
Bielorussia, morto il ministro degli Esteri Makei
Il ministro degli esteri Vladimir Makei è morto improvvisamente e la notizia è stata data dall’agenzia di stampa bielorussa Belta. La notizia riportata: “Il ministro degli Esteri Vladimir Makei è morto improvvisamente” e successivamente è stata confermata dal portavoce del dicastero Anatoly Glaz.
Il 64enne, si apprende dal giornale Nasha Niva, si trovava nella sua abitazione e la causa del decesso sarebbe stata un infarto miocardico.
Il ministro avrebbe dovuto incontrare Lavrov il 28 novembre e la reazione della Russia è arrivata via Telegram dove Maria Zakharova, portavoce del ministero, ha scritto che Mosca è scioccata dalla notizia e ha aggiunto che presto sarebbero arrivate le condoglianze ufficiali.
Il politico ricopriva il ruolo di ministro degli Esteri da dieci anni ed era una delle figure più vicino al presidente Lukashenko. Secondo i media data la sua posizione si trattava di uno dei suoi possibili successori. Un uomo di stampo militare che ha prestato servizio sia e truppe Urss che in quelle della Bielorussia.
La reazione di Kiev è stata quella che ha sollevato più attenzione mediatica dato che lancia l’ipotesi che si possa trattare di una morte non naturale.
La reazione di Kiev e le ipotesi emerse
La notizia della morte di Vladimir Makei ha attirato ovviamente l’attenzione mediatica in quanto improvvisa e inaspettata.
Anton Gerashchenko, portavoce del ministero degli interni ucraino ha scritto in merito a Makei: “Vladimir Makei, 64 anni, ministro degli Esteri bielorusso, è morto. Ci sono voci secondo cui potrebbe essere stato avvelenato. Makei era considerato un possibile successore di Lukashenko. Era uno dei pochi a non essere sotto l’influenza russa. Le voci dicono che questo potrebbe essere un avvertimento per Lukashenko”.
Le indiscrezioni in merito al decesso del ministro della Bielorussia rivelano che si potrebbe anche trattare di un avvertimento nei confronti di Lukashenko. Questo, sempre secondo le varie teorie emerse, potrebbe essere un modo per spronare l’entrata in guerra che fino ad ora il capo di stato bielorusso ha evitato.
La posizione della Bielorussia all’interno del conflitto in Ucraina è molto importante e la Russia avrebbe voluto impiegare le truppe bielorusse per ampliare il proprio esercito. Nonostante la vicinanza tra i due leader Lukashenko ha scelto di fornire supporto a Putin ma senza prendere parte al conflitto sul campo. Questo potrebbe aver portato Mosca ad un avvertimento.
Nelle scorse ore il Robert Lansing Institute ha riportato la notizia, che arriverebbe da fonti militari russe, secondo cui il Cremlino avrebbe avuto in programma un attentato ai danni di Lukashenko. Le teorie si basano sul fatto che Putin vorrebbe fondamentalmente avere il controllo della Bielorussia e eliminare l’opposizione presente nella Nazione.