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Il 1° gennaio 2015 sbarca nei cinema italiani Big Eyes di Tim Burton, il nuovo lungometraggio del visionario regista californiano che racconta la controversa vicenda della pittrice Margaret Keane, molto celebre negli anni ’60, e di suo marito Walter Keane. Il film è candidato a ben tre Golden Globe.
Big Eyes è stato scritto dagli sceneggiatori Scott Alexander e Larry Karaszewski, già al lavoro con Burton in Ed Wood del ’94, al quarto biopic della loro carriera dopo, appunto, Ed Wood, Larry Flint e Man on the Moon. Il ruolo dei protagonisti principali è invece andato a una coppia di sicuro affidamento: Amy Adams, reduce dai trionfi di L’Uomo d’Acciaio e American Hustle, e Christoph Waltz, l’attore feticcio di Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria, Django Unchained) per questa volta convertitosi al ‘credo’ di Tim Burton. Completano il cast i vari Krysten Ritter, Danny Huston, Terence Stamp, Jason Schwartzman e Jon Polito.
La trama del film, tratto da una storia vera, narra di Margaret Keane (interpretata dalla Adams), illustratrice molto nota per i suoi disegni di bambini dai grandi occhi (da cui il titolo del film, Big Eyes) e protagonista cinquant’anni fa di un’incredibile vicenda quando si scoprì che le sue opere, vendute fino a quel momento con la firma di suo marito Walter (Christoph Waltz), erano in realtà farina del suo sacco. Il marito l’aveva infatti convinta che ci sarebbero state molte più possibilità di successo (e di guadagno) se tutti avessero creduto che a dipingere fosse un uomo, poiché a suo dire, in una società iper-maschilista come quella americana degli anni ’50 e ’60, un’artista donna sarebbe stata presa poco sul serio. Col tempo Margaret, spronata anche dalla battagliera amica DeAnn (Krysten Ritter), maturò però una maggior fiducia in sé stessa e ottenne, dopo una lunga battaglia legale, che i suoi disegni fossero completamente attribuiti a lei.
Amy Adams ha parlato del suo personaggio non nascondendo l’ammirazione per la grande artista, tra l’altro tutt’ora vivente: ‘Ho studiato a lungo il modo in cui Margaret teneva il pennello e creava quei grandi occhi, ma ovviamente non sono diventata brava come lei. Nei primi anni della sua carriera Margaret si era davvero lasciata convincere dal marito che nessuno avrebbe comprato le sue opere se si fosse saputo che a dipingerle era una donna. Sembra una cosa teatrale, qualcosa che è stato creato per un copione, e invece è accaduto veramente…‘.
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