L’Emilia Romagna ha richiesto circa 2,3 miliardi di euro per la ricostruzione dopo la terribile alluvione abbattutosi sulla regione. A questo il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami non si è espresso con favore, criticando l’operato del Pd e di Schlein.
La richiesta dell’Emilia Romagna di 2,3 miliardi di euro per la ricostruzione della regione post alluvione ha generato diverse critiche da parte di numerosi esponenti del governo. A partire dal ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, il quale ha affermato ironicamente che il governo “non è un bancomat”.
Ad accendere le polemiche, però, è stata la posizione assunta dal viceministro Bignami il quale ha criticato apertamente la richiesta dell’Emilia Romagna, affermando di non fidarsi né del Pd, né tanto meno della Schlein.
Dopo il terribile alluvione che ha sconvolto l’Emilia Romagna, si è tenuto a Palazzo Chigi un tavolo sul post-alluvione, all’interno del quale è stata presentata una prima e provvisoria stima dei danni post alluvione, i quali ammonterebbero a circa 9 miliardi di euro.
In particolare, a suscitare diverse polemiche è stata la richiesta esplicita della Regione al governo di 2,3 miliardi di euro per la ricostruzione.
A questo, si è espresso negativamente il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami.
“A oggi ancora ancora la Regione non ha trasmesso al Governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni?”.
Ha affermato Bignami. Aggiungendo che la cura del territorio emiliano era di competenza del Pd.
Il primo a rispondere alle affermazione del viceministro alle Infrastrutture è Davide Baruffi, sottosegretario alla presidenza della giunta Regionale.
Baruffi ha affermato di trovare totalmente inutile e incomprensibile la polemica di Bignami, in quanto la “ricognizione puntuale dei danni” sarà attivata dal commissario per l’emergenza entro 90 giorni dall’emanazione dell’ordinanza dell’8 maggio da parte della Protezione Civile.
Il sottosegretario ha poi aggiunto che la prima stima prodotta dal tavolo con il governo è stata fondamentale per la definizione dell’ammontare complessivo dei danni subiti dalla Regione.
Anche il Pd, che è stato chiamato in causa in modo diretto, ha risposto alla provocazione di Bignami.
“Offesa tutta la comunità dell’Emilia Romagna. C’è da vergognarsi”.
Così insorge il Pd dinanzi alle parole esclamate dal viceministro alle Infrastrutture. Aggiungendo, inoltre, che le parole di Bignami rappresentano la strumentalizzazione politica della tragedia avvenuta in Emilia da parte del governo. Volendo quasi far ricadere la colpa sulle prime vittime, ossia gli emiliani.
In generale, diversi esponenti del Pd hanno accusato il governo Meloni dell’atteggiamento assunto nei confronti della Regione, chiedendo di smetterla con le polemiche e di dar vita a misure concrete ed effettive.
Dunque, Galeazzo Bignami ha ricevuto una grande quantità di critiche per ciò che ha detto in relazione all’Emilia Romagna. Nonostante ciò, però, la destra si è totalmente schierata a favore del viceministro e della sua posizione.
“Evidentemente da parte del Pd è forte la nostalgia per un passato poco glorioso, fatto di sperperi, ma con il governo Meloni l’aria è decisamente cambiata”.
Ha affermato Lucio Malan, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia. Gli esponenti di destra ci hanno infatti tenuto a difendere le parole del viceministro, facendole passare come spiegazione di una realtà fattuale; consistente nella volontà del governo di dar vita ad un lavoro corretto e completo, a discapito di ciò che invece vuole fare il Pd.
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