Com’è possibile che una bimba di 14 mesi si sia intossicata di cocaina e ansiolitici? È mistero sulla vicenda di una bambina di Lucca, ricoverata in rianimazione a Firenze. Non è in pericolo di vita ma la magistratura ha aperto un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto.
Tutto comincia venerdì 26 febbraio quando all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze arriva una bimba di Lucca. È in stato soporoso a causa di un’otite e le sue condizioni appaiono subito critiche, tanto che i medici decidono di ricoverarla in terapia intensiva. Si teme che l’otite stia degenerando in meningite, ma a lasciare tutti di stucco i risultati degli esami tossicologici: la piccola risulta intossicata da cocaina e farmaci ansiolitici a base di benzodiazepine, come il Valium. Le sostanze, sommate, possono portare a un arresto respiratorio.
Il bollettino medico diffuso mercoledì è rassicurante: “Non è in pericolo di vita – tira un sospiro di sollievo Lorenzo Mirabile, il direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale –. Le condizioni sono stabili e le funzioni vitali sono autonome. La bambina è in buone condizioni, stabili, e saranno svolti ulteriori accertamenti”. Il medico ripercorre la vicenda: “La piccola ha avuto un’otite, e aveva uno stato di torpore che i medici pensavano fosse attribuibile a un rapporto di contiguità con le strutture encefaliche, poiché una meningite può essere conseguenza di un’otite, dunque è stata indagata su questo. Solo in seguito, attraverso indagini di laboratorio, si è scoperta la presenza di tracce di sostanze stupefacenti nel suo sangue”.
La magistratura sta indagando per capire cosa possa essere successo. La casa della bimba è stata perquisita. Sono stati interrogati i genitori, italiani, non ancora trentenni: la mamma è casalinga, il papà lavora. “Una famiglia normale”, secondo Mirabile, che racconta di una mamma “sempre presente e in apprensione”. Saranno ascoltati anche i nonni, che spesso badano alla piccola.
Difficile pensare a un incidente: è molto probabile che qualcuno le abbia somministrato volontariamente le sostanze. Non camminando, la piccola non può averle prese da un armadio o da un cassetto. Difficilmente una bimba di 14 mesi avrebbe potuto ingerire spontaneamente sostanze così amare. Inoltre non può essersi intossicata allattando al seno, visto che ha smesso da mesi. Nessun commento dagli inquirenti, che stanno indagando per lesioni e cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, con l’aggravante della somministrazione a un bambino.