Sono sempre più inquietanti le risposte che, giorno dopo giorno, grazie alle indagini che proseguono, si hanno sulla morte della piccola Diana Pifferi, lasciata sola dalla mamma a morire di stenti. Ora è emerso un altro dettaglio.
I dati dell’autopsia sul corpo della piccina hanno portato alla luce una realtà sconvolgente. Vediamo insieme di cosa si tratta.
La sua morte ha colpito il cuore di ciascuno di noi. E ci siamo sempre chiesti, senza mai riuscire ad avere una risposta concreta, come può una mamma lasciare morire la sua bambina. Eppure è successo. Diana Pifferi aveva soltanto un anno e mezzo quando è morta, lo scorso 21 luglio, nella sua casa, da sola.
La mamma l’aveva lasciata così, per quasi una settimana, insieme al biberon, convinta che la piccola fosse capace già di badare a se stessa. Ma Diana non ce l’ha fatta ed è morta da sola, senza che nessuno se ne accorgesse, se non dopo qualche tempo.
La mamma, Alessia, è stata arrestata ed ora è in carcere in attesa di giudizio. Ciò che, però, continua a sconvolgere è tutto ciò che ruotava attorno alla vita della piccola Diana e di sua mamma. Ora, sono stati resi noti anche gli esami dell’autopsia fatta sul corpo della bambina e ciò che ne è emerso è sconcertante.
Alla bambina, infatti, sono state fatte assumere dosi di benzodiazepine, ossia dei tranquillanti. Questi risultati, che saranno a breve depositati presso gli uffici della Procura di Milano, saranno un fardello in più per sua madre, accusata di omicidio aggravato volontario. La donna è stata arrestata lo stesso giorno in cui è stato trovato il corpo di sua figlia.
Che peso avranno i risultati dell’autopsia sul corpo di Diana per sua madre? Da ciò che ne è emerso, infatti, secondo i medici legali, a Diana sono stati fatti assumere dei tranquillanti. Accanto alla culla della piccola, infatti, fu ritrovata una boccetta di “En”, un forte ansiolitico a base di benzodiazepine.
Se da un lato, i vicini hanno sempre raccontato di non aver mai sentito piangere la piccola Diana, dall’altro lato c’è la madre della bambina, che ha sempre negato di aver somministrato quel medicinale alla figlia, ma soltanto di averle dato delle gocce di paracetamolo.
Le primissime analisi confermarono che Diana era morta già da 24 ore rispetto a quando il suo corpicino fu ritrovato. Ma ora, con i risultati dell’autopsia, che verranno analizzati dagli inquirenti una volta depositati, si capirà anche in che quantità tale medicinale sia stato ritrovato nel corpo della piccola e se, anche nei periodi precedenti, la madre glielo avesse fatto assumere.
Se così fosse, e anche questo avrebbe potuto causarne il decesso, la posizione giuridica di Alessia Pifferi, madre di Diana, si aggraverebbe ancora di più, poiché accanto all’accusa già presente di omicidio volontario aggravato, ci sarebbe anche quella della premeditazione.
Nei prossimi giorni ci sarà anche l’incidente probatorio sul biberon, sulla bottiglietta d’acqua e sulla boccetta di ansiolitico. Ma tale incidente probatorio verrà anche allargato al materasso, al cuscino ed al pannolino che la piccola indossava quando è stata trovata morta.
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