Una bimba di quattro anni è morta a Roma in seguito alle complicanze del morbillo, una malattia virale che purtroppo può essere letale proprio a causa di brutte complicazioni. Mentre l’Oms ribadisce che la prevenzione è l’unica arma, è stata aperta una inchiesta sul fatto, anche se i medici hanno già puntato il dito contro i genitori della piccola, che non era vaccinata.
Bisognerà attendere almeno due mesi per conoscere gli esiti completi dell’autopsia effettuata sulla bimba di quattro anni morta al Policlinico Gemelli per una forma di panencefalite subacuta sclerosante che si è manifestata dopo che la piccola si era ammalata di morbillo. L’esame autoptico chiesto dal pm Attilio Pisani dopo la denuncia presentata dai genitori della bimba, è stato affidato dalla Procura all’istituto di medicina legale del policlinico Tor Vergata diretto dal professore Giovanni Arcudi. Obiettivo di chi indaga è capire se ci siano stati errori o ritardi nella diagnosi della malattia. Si ipotizza il reato di omicidio colposo ma il procedimento al momento resta contro ignoti.
Una patologia letale
La bambina, da quanto è emerso però, non era stata vaccinata, anche per questo motivo la procura ha aperto comunque un’inchiesta. L’Oms fa sapere al proposito che il morbillo resta una delle principali cause di morte fra i bambini e gli adolescenti essendo ancora una patologia letale. In questo caso, ad esempio, la bimba è morta dopo mesi di malattia durante la quale ha dovuto fare fronte a continui attacchi di epilessia al punto che per alcuni giorni è rimasta sotto osservazione dei medici dell’ospedale Bambino Gesù.
‘Il morbillo è una malattia virale che può avere un’evoluzione infausta – sottolinea Susanna Esposito, presidente della commissione OMS per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita – e non esiste una terapia specifica in grado di impedire tale evoluzione. Il rischio di morte per morbillo avviene in 1 caso ogni 10.000 e il rischio di complicanze, come l’encefalite, avviene in 1 caso ogni 1000. Le encefaliti, nei casi più gravi come quello di questa bambina, portano al decesso che può verificarsi a distanza di qualche mese o anche qualche anno dalla comparsa dei primi sintomi. Di conseguenza, la prevenzione con la vaccinazione è l’unica arma che abbiamo per evitare i decessi e le complicanze neurologiche permanenti legate a questa malattia‘.