Si è dichiarata colpevole di aver picchiato sua figlia, ma una ventiseienne australiana, Lorien Norman, se la caverà con una multa e un paio d’anni di libertà vigilata. La bambina picchiata dalla madre con un cucchiaio da cucina è Evie: la bimba ha riportato lividi ed escoriazioni e la madre aveva persino minacciato di buttarla dalla finestra di casa. Nonostante le testimonianze dei vicini che hanno chiamato le forze dell’ordine all’epoca dei fatti, il primo ottobre del 2016, il motivo della sentenza light – la giovane donna rischiava 13 anni di carcere – è, secondo il giudice che ha scritto la sentenza, che la piccola ha recuperato in tempi relativamente brevi dalle ferite.
Colpita ‘almeno otto volte al viso e al corpo’, aveva lividi (causati dal cucchiaio di legno e dalla mano di un adulto) sulla fronte, sulle guance, sulle orecchie, sul collo e sul braccio, percossa e persino minacciata di essere gettata dalla finestra. Ma per lei, Evie di otto mesi, una bimba picchiata dalla madre, non c’è giustizia.
La donna che le ha fatto tutto questo, sua mamma, la ventiseienne Lorien Norman, si è sì dichiarata colpevole di aver picchiato la bimba, ma grazie alla sua buona condotta è stata ‘condannata’ a due anni di libertà vigilata e a una multa di 500 dollari.
Alle forze dell’ordine richiamate dai vicini – a loro volta allertati dalle urla della ventiseienne – la donna aveva detto inizialmente che la piccola Evie era caduta mentre giocava; solo successivamente, con il rischio di passare 13 anni dietro le sbarre, Lorien si è dichiarata colpevole di aver malmenato la bimba, ma il giudice distrettuale ha deciso che se seguirà le regole e non picchierà nessuno per i prossimi due anni, il minimo di dieci mesi in galera non sarà necessario, visto che la piccola si è ripresa abbastanza presto.
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Il giudice, nella sua sentenza, ha spiegato che picchiare un minore, soprattutto uno di età così piccola, è una grossa violazione della fiducia, ma che ha visto casi ben più gravi in termini di ferite e di durata della violenza, e anche vista la perizia del pediatra (che non ha riscontrato ossa rotte o altre ferite più gravi), Lorien Norman può essere liberata. Se dovesse ‘rompere’ la buona condotta, la donna finirà dietro le sbarre per dieci mesi.
Il padre della piccola Evie si è detto disgustato dalla sentenza e si è chiesto dove sia la giustizia per Evie; quanto alla mamma, oltre a dover essere un esempio di buona condotta e a pagare la multa, dovrà seguire un programma di valutazione e terapia in una comunità di recupero.