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Bimbi stregoni in Africa, la storia di Hope e della sua salvatrice che ha fatto il giro del mondo

Un bimbo di due anni, con la pancia gonfia, ridotto a pelle e ossa dalla fame, che china il viso per bere l’acqua offertagli da una signora bionda. L’immagine è forte, fortissima, e racconta un dramma difficile da accettare, quello dei bambini stregoni abbandonati a se stessi dalle famiglie e destinati alla morte. La foto, che ha fatto il giro del web, ritrae Anja Ringgren Loven, cooperante danese e fondatrice della African Children’s Aid Education and Development Foundation, ong che si occupa dei bambini in Nigeria. Con lei, il piccolo Hope, di soli due anni, che prende un sorso d’acqua, ormai allo stremo delle forze.

La storia di Hope è simile a quella di migliaia di bambini. Nella sola Nigeria si stima che 15mila bambini vengano abbandonati perché ritenuti stregoni; in Congo il fenomeno è ancora più grave se sono 25mila i piccoli che, ogni anno, subiscono la stessa sorte.

Hope (speranza in inglese) è stato salvato da Anja. È stato trovato mentre vagava da solo per le strade di Uyo, una cittadina dello stato di Akwa Ibom, nel sud del Paese: è stato portato via, curato in ospedale perché i vermi gli stavano mangiando lo stomaco, era malnutrito e non riusciva a parlare, è stato nutrito, lavato e coccolato. A distanza di due settimane, il piccolo ha iniziato a stare meglio e attende di uscire dall’ospedale per vivere insieme agli altri 34 bambini salvati da Anja, il compagno David e i volontari “Hope è un vero miracolo della vita, è molto forte”, ha scritto la cooperante sulla pagina Facebook dell’ong.

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Se lige de runde kinder på Hope 󾍇󾭞🏽 Han ser allerede så sund og rask ud og han tager på i vægt hver eneste dag! Han er s…

Pubblicato da DINNødhjælp – deres overlevelse su Giovedì 11 febbraio 2016

Anja ha deciso di dedicare la sua vita ai “bimbi stregoni” della Nigeria, scoperti durante un viaggio nel paese africano e ha fondato l’associazione per vincere questa battaglia. Come l’infibulazione o il breast ironing, anche per spiegare questo fenomeno bisogna pensare a un insieme di fattori tra superstizione, povertà, credenze ataviche e ignoranza.

Gli studiosi hanno cercato di dare un contorno più chiaro a questa situazione che miete ogni anno migliaia di vittime, bambini innocenti che vengono abbandonati in tenera età perché ritenuti “stregoni”, portatori di negatività e sventura. Il fenomeno è difficile da estirpare perché ha radici profonde: si cerca un capro espiatorio a cui dare la colpa per le sofferenze, le malattie, la fame e la povertà e lo si trova nei bambini, magari perché diversi come è il caso degli albini.

Anja e la sua associazione hanno deciso di fare la loro piccola parte per aiutare i più indifesi: grazie al web la loro storia è diventata nota a tutti e in poco tempo hanno raccolto moltissimi fondi da destinare ai loro bambini che sono “magici”, come lo sono tutti i bambini felici.

Lorena Cacace

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