Cronaca da Città del Vaticano. Durante un’udienza generale tenuta in Sala Nervi con papa Francesco e monsignor Georg Gaesnwein, ad un certo punto un bambino ha sorpreso tutti correndo verso il palco e salendo le grandi scale di marmo per avvicinarsi al pontefice. A poco è servito l’intervento della madre, a cui il piccolo era sfuggito, che anche dopo essere salita lei stessa sul palco non era riuscita a trattenere il bambino. Il papa ha commentato divertito “E’ argentino, è indisciplinato”, rivolgendosi a monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia. Ma poi ha svelato il suo dramma.
Il bambino presente in Aula Nervi si è fiondato, a un certo punto, verso il palco, attirato forse dalla guardia svizzera posta a fianco del tronetto papale. Ha preso la mano del soldato, ha ispezionato l’alabarda e i guanti, mentre papa Francesco e monsignor Georg Gaesnwein ridevano di gusto. Poi il Papa gli ha anche chiesto ”Dammi un bacetto” abbracciandolo.
La mamma del bambino è salita allora sul palco per cercare di riprendere il piccolo, che però a quel punto si è messo a correre. Il Papa allora le ha detto di lasciarlo stare, commentando divertito: “E’ argentino, è indisciplinato”.
Nel corso dei saluti nelle varie lingue, poi il Papa ha spiegato che il bambino non poteva parlare. “Anche se è muto sa comunicare, sa esprimersi. E c’è una cosa di più: è libero; indisciplinatamente libero. Tutti possiamo chiederci: sono altrettanto libero davanti a Dio? Davanti a Dio. Quando Gesù dice che dobbiamo tornare come bambini, vuol dire che dobbiamo avere quella libertà che ha un bambino davanti a suo padre. Tutti dovremmo avere la libertà di un bambino davanti a suo padre”. E in conclusione ha aggiunto, tra gli applausi dei presenti: “E chiediamo la grazia che questo bambino possa parlare”.