Sulla drammatica vicenda indagano i carabinieri di Roma Centocelle, che stanno cercando di ricostruire gli attimi prima della tragedia.
Pare che il piccolo fosse a una festa con i genitori, quando si sarebbe allontanato e – dopo aver scavalcato una recinzione – sarebbe finito in piscina. Quando è stato ritrovato, era già troppo tardi. Il personale sanitario ha provato a rianimarlo per diverso tempo, ma ogni tentativo è stato inutile. La salma del bambino è stata affidata all’Autorità giudiziaria, che nei prossimi giorni potrebbe disporre l’esame autoptico.
Bimbo di 3 anni muore annegato in piscina
Un momento di festa che si è trasformato in un’immane tragedia per una famiglia ivoriana, ma residente a Fara Sabina – che, nella serata di domenica, stava partecipando a una festa in un centro sportivo di Roma. Un bambino di tre anni si sarebbe allontanato dai genitori e avrebbe iniziato a girovagare nel centro sportivo. Poi avrebbe scavalcato una recinzione, finendo in piscina. Nessuno si sarebbe accorto di quanto accaduto per oltre mezz’ora – stando a quanto riferisce Il Messaggero – ma saranno le autorità ad accertare se vi siano stati o meno ritardi nella richiesta di soccorso.
Aperta un’indagine
Quando il personale del 118 è stato allertato, era ormai troppo tardi. Il piccolo viveva con la famiglia a Rieti e ieri aveva preso parte alla festa della comunità ivoriana nel centro sportivo capitolino. Sulla vicenda indagano ora i Carabinieri di Centocelle, che stanno cercando di ricostruire gli attimi precedenti alla tragedia.
I genitori del piccolo potrebbero essere indagati per omessa sorveglianza, se venisse accertato il lasso di tempo trascorso tra la caduta in piscina e l’orario in cui è stato lanciato l’allarme. I sistemi di videosorveglianza del centro sportivo avrebbero ripreso alcuni spostamenti del bambino, fino alla caduta in piscina, che gli è risultata fatale. Le immagini sono ora al vaglio degli inquirenti.
L’area della vasca è stata sequestrata per consentire le ulteriori verifiche delle forze dell’ordine.
La testimonianza di uno dei soci del centro sportivo
Fanpage ha intervistato uno dei soci del centro sportivo in cui è avvenuta la tragedia, costata la vita al piccolo. Stando a quanto riferito dall’uomo, il bambino avrebbe vagato da sola per oltre 30 minuti, prima di finire in piscina.
“La situazione era fuori controllo. Verso le 17 una quarantina di bambini, che stavano partecipando alla festa sono stati lasciati ‘allo stato brado’. Sono andati ovunque, hanno raggiunto i campi da padel mentre le persone giocavano, sono stati presi e riportati indietro. Noi avevamo quattro persone dello staff impegnate a controllare, che hanno richiamato più volte sia i bambini che i genitori, quello che potevano fare hanno fatto”.
Gli adulti si sarebbero accorti dell’assenza del bambino soltanto quando gli addetti hanno invitato le persone a uscire, come lo stesso testimone riferisce a Fanpage.
Se così fosse, le indagini potrebbero virare verso un’imputazione di mancata sorveglianza per gli adulti che avrebbero dovuto controllare il bambino e che – al contrario – lo avrebbero perso di vista per un tempo lungo. Saranno gli inquirenti a chiarire se si sia verificata o meno questa circostanza.