Sterling Koehn ha vissuto solo quattro mesi nella casa dei genitori ad Alta Vista, in Mississipi. E’ morto perché nessuno gli ha cambiato il pannolino per oltre due settimane. La sua pelle si è irritata, ma non a causa di un semplice eritema. Bensì a causa di una infezione mortale generata dal contatto con feci e urina.
Non una semplice dermatite, ma un’irritazione della pelle provocata dal lungo contatto con feci e urina. E’ così che è morto il bimbo di 4 mesi figlio di Zachary Paul Koehn e Cheyanne Harris.
Ma non solo. In un rapporto del medico legale si legge che il bambino è morto per infezione da e.Coli, per malnutrizione e disidratazione. In pratica era stato abbandonato a se stesso. Inoltre sull’autopsia si legge che il bimbo era ricoperto di vermi sia sulla pelle che sui vestiti. Il che indica che non era stato lavato, cambiato o rimosso dal seggiolino dell’altalena da più di una settimana.
I fatti risalgono ad agosto 2017, e in questi giorni si sta volgendo il processo a carico dei responsabili della morte del piccolo.
L’avvocato di Koehn ha dichiarato che la morte del bambino è stata una tragedia, ma non un crimine. Nella stessa casa c’era anche l’altra figlia dell’uomo, una bimba di due anni trovata in buona salute. L’uomo non era in condizioni di povertà, è stato stabilito che aveva i soldi per comprare cibo e provviste per bambini.
Sia lui che la mamma del piccolo sono stati dichiarati tossicodipendenti. Interrogati a processo, gli amici della coppia hanno dichiarato di sapere che Koehn aveva una figlia di 2 anni che viveva insieme alla coppia ed era accudita. Ma alcuni di loro non sapevano che avesse un secondo figlio così piccolo.
L’infermiera della squadra di soccorso che è stata la prima ad arrivare nell’appartamento dopo che Koehn ha chiamato il 911 per denunciare che il bambino era morto, ha testimoniato martedì.
Friedrich ha detto che Koehn non ha mostrato alcuna emozione quando l’ha condotta nella camera da letto buia e calda (era agosto) in cui si trovava il corpo del bambino. Gli occhi del bambino erano aperti, il suo sguardo era fisso nel vuoto. Toccando il petto del bambino notò che i suoi vestiti erano incrostati. Spostando la copertina che lo copriva, vide larve di insetti e mosche volare via.
Secondo quanto riferito da Koehn alla polizia e ai medici, la mamma del bimbo gli avrebbe dato da mangiare alle 9 di quella mattina. Il bambino stava bene, fino alle 11 o alle 11.30, quando, controllando il bimbo si è accorto che era morto.
I giudici dovranno stabilire le responsabilità di questi genitori che ora rischiano fino a 20 anni di carcere.
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