S’intrica ancor di più la vicenda del piccolo Ryan, il bambino ridotto in fin di vita e ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova.
Il procuratore di Imperia ha riferito che, almeno per il momento, l’ipotesi dei maltrattamenti sul piccolo sarebbe da scartare. L’unica certezza arriverà proprio da Ryan, le cui condizioni sono in progressivo miglioramento, ma non ancora stabili da consentire un incontro con il piccolo. Al momento gli unici indagati, per quello che s’ipotizzava fosse un pestaggio, sono la nonna e il compagno della donna, entrambi accusati di lesioni gravissime.
Si tinge di giallo la vicenda del piccolo Ryan, il bambino di 6 anni ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova, per le conseguenze di quello che s’ipotizzava essere stato un pestaggio. Stando a quanto riferito dal procuratore di Imperia, il piccolo non sarebbe stato picchiato, almeno non il giorno in cui è finito in ospedale. Non è da escludere che abbia subito maltrattamenti antecedenti.
In una nota, il procuratore ha spiegato che “gli accertamenti sinora effettuati in ordine alla produzione delle più gravi lesioni riportate dal minore e che ne hanno determinato il pericolo di vita, non paiono ricondurre a condotte volontarie di percosse o maltrattamento”.
Cosa sia successo davvero al bambino quel drammatico pomeriggio resta ancora un mistero. L’unica certezza arriverà proprio da Ryan, ma le sue condizioni, seppur in progressivo miglioramento, non consentono ancora di poterlo ascoltare.
Al momento gli unici indagati per questa vicenda, tutta ancora da chiarire, sono la nonna del bambino e il compagno della donna, un uomo di 75 anni, che pare inizialmente si fosse addossato la colpa dell’aggressione, raccontando di aver pestato il piccolo con il bastone di una tenda, perché lo ‘stava disturbando’. Una versione poi ritrattata in diretta televisiva, quando a ‘La vita in diretta’ l’uomo ha dichiarato di non aver mai pestato il bambino e di non sapere cosa sia davvero successo.
Il pomeriggio del 19 dicembre scorso quel che è certo è che Ryan fosse a casa della nonna a Ventimiglia. Con loro anche il compagno dell’anziana e il fratellino più piccolo. Inizialmente il racconto è stato di una vettura pirata, che avrebbe investito il bambino. Una versione dei fatti – riferita dai due anziani – ma subito smentita dalle telecamere di sorveglianza della zona, che non avevano ripreso il passaggio di alcuna vettura sul luogo della tragedia.
Cosa sia successo solo il piccolo Ryan potrà raccontarlo, ma bisognerà attendere affinché il suo racconto non sia influenzato da fattori esterni. Intanto il papà e la mamma del bambino sono sempre accanto a lui in ospedale.
Il papà Simone non ha lesinato parole di rabbia verso la madre, nonna del bambino, finita nel mirino delle indagini.
“Non è più mia madre”
è stato il duro sfogo di Simone, che ha chiesto la verità su quel drammatico pomeriggio.
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