Dalla terribile morte del bambino di Alessandria a causa della puntura di un calabrone, è scaturito qualcosa di buono che ha salvato 5 vite.
I genitori infatti hanno deciso per il trapianto degli organi, decisione che ha consentito di salvare diversi pazienti in lista da tempo, come ad esempio un bambino di Padova che ha ricevuto i polmoni e uno di Bologna a cui è stato trapiantato un cuore. Sono storie che fanno commuovere e sebbene la morte di un figlio sia insopportabile, è incredibile come questo possa evolvere in qualcosa di buono. Le famiglie dei 5 pazienti – adulti e bambini – che da tempo attendevano di arrivare in cima alla lista, ora sono felici perché i loro cari stanno bene, forse questo allevierà la sofferenza dei genitori del bimbo tedesco di 9 anni, che hanno preso una decisione importante e difficile che incredibilmente ancora trova pareri contrari nell’opinione pubblica mentre è un gesto di grande amore e altruismo verso chi soffre.
Trapiantati gli organi del bambino morto ad Alessandria
Poche ore fa abbiamo appreso la terribile notizia di un bambino tedesco morto ad Alessandria, dove si trovava in vacanza con la sua famiglia, a causa della puntura di un calabrone che lo ha mandato prima in shock anafilattico e poi è arrivato l’arresto cardiaco. I genitori, distrutti da quanto accaduto, hanno affrontato un dolore immenso e improvviso che ha sconvolto le loro vite. Una morte giunta in pochi minuti, difficile da elaborare.
Però dopo l’iniziale momento di sconforto è arrivata la lucidità nel prendere una decisione importante che avrebbe salvato tante vite: la donazione degli organi. C’è ancora molto scetticismo in merito mentre invece questo gesto è di fondamentale importanza perché chiaramente, una persona che non c’è più non ha bisogno degli organi ma se questi sono funzionanti e privi di patologie possono veramente costituire la salvezza per tante persone, fra cui anche bambini con pochi anni di aspettativa di vita.
La donazione degli organi è la speranza per tante famiglie che lottano con i propri cari in attesa di scalare una lista a volte molto lunga. Purtroppo solo tragedie come questa possono essere un barlume di speranza per questi pazienti. La coraggiosa e altruista decisione della coppia tedesca è stata decisiva per salvare 5 vite.
Il cuore è stato trapiantato a un bambino presso l’ospedale di Bologna, i polmoni sono andati a un piccolo paziente presso l’ospedale di Padova, ancora i reni hanno salvato un uomo e una donna alle Molinette di Torino, infine il fegato ha salvato la vita a un uomo piemontese affetto da cirrosi epatica.
Le operazioni di trapianto sono state effettuate da equipe specializzate ma quella relativa al fegato è stata particolarmente complessa, poiché l’organo ha subito un danno ischemico causato dall’arresto cardiaco in seguito alla puntura dell’insetto velenoso.
Quindi non poteva essere trapiantato a bambini, motivo per cui è andato a un adulto costretto a una condizione invalidante a causa della patologia al fegato. L’intervento è durato 12 ore e il professor Romagnoli, che l’ha effettuato, ha eseguito la tecnica del salto vascolare, cosiddetta “Jump Graft”. Consiste in un intervento sulla vena mesenterica e una complessa ricostruzione dell’arteria epatica che necessita di una parte dell’arteria iliaca interposta del donatore.
A poche ore dal trapianto il decorso non ha portato complicazioni. Tutti gli altri organi sono stati esportati e giunti alle nuove destinazioni senza particolari complicazioni.
Le morti per shock anafilattico
Sono sottovalutate le conseguenze delle punture di insetti ma la morte per shock anafilattico è più frequente di quanto si pensi. Il caso del bambino di 9 anni è solo l’ultimo di una lunga e terribile lista. Di certo quando a morire è un bambino c’è ancora più dolore nell’apprendere il fatto ma decessi analoghi colpiscono anche gli adulti.
È il caso di un uomo di Pordenone che il 18 agosto è morto per lo stesso motivo. Poco prima aveva telefonato al figlio informandolo che qualcosa lo aveva punto, ma non c’era da preoccuparsi. Era successo da pochi minuti e non pensava certo che quelle sarebbero state le sue ultime parole.
Come il bambino nell’Alessandrino, anche lui – ex assessore 75enne – è andato in shock anafilattico poco dopo il termine della telefonata al figlio che abita nell’appartamento attiguo. Poi, secondo la ricostruzione, si è accasciato sul divano ed è morto.
I Vigili del fuoco si sono calati all’interno della casa da una finestra in soffitta che era rimasta aperta, dopo l’allarme lanciato proprio dal figlio, il quale non riusciva più a contattarlo e pensando a ciò che gli aveva detto poco prima, ha temuto il peggio.
L’allarme sugli insetti killer è stato lanciato dagli esperti fin dall’inizio dell’estate, quando sono state registrate le prime vittime, morte sempre per shock anafilattico. Nella bella stagione aumenta il rischio di essere punti da ragni, vespe, api e zanzare, con conseguenze tragiche o comunque gravi malesseri. Anche le zecche sono da tenere d’occhio, perché trasmettono gravi malattie.
Oltre ai casi in Italia, che non sono mancati, l’allerta è alta anche per i viaggi vero i Paesi tropicali dove questi insetti trovano l’habitat ideale. Ad esempio, a fine luglio un ragazzino di 14 anni originario di Udine, è morto in Brasile, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza. È stato punto da una zanzara e per lui non c’è stato nulla da fare.
In caso di shock anafilattico, la forma peggiore della reazione allergica, i sintomi si manifestano subito e in particolare ci sono quelli cutanei ma anche respiratori e cardiovascolari. È importante informare subito il medico e iniziare immediatamente la cura con epinefrina.