Bimbo morto di otite, l’omeopata al 118: ‘Non usate farmaci’

Nasce l'ambulanza a dimensione bambino

Non usate farmaci, solo una semplice terapia domiciliare”. È un passaggio della telefonata tra l’omeopata Massimiliano Mecozzi, che aveva in cura il piccolo Francesco Bonifazi, morto a 7 anni per un’otite curata con l’omeopatia, e il medico del 118 Mirko Volpi. La telefonata è stata messa a verbale ed è tra le carte dell’inchiesta, condotta dal procuratore di Urbino Andrea Boni, che vede indagati il medico e i genitori del bambino per omicidio colposo. “Pronto, mi sente? Allora voi dovete fare una semplice terapia domiciliare al bimbo, d’accordo?“, si legge nelle carte riportate dal Corriere della Sera. A quel punto il dottor Volpi reagisce con durezza: “Non se ne parla nemmeno. Il bambino è da codice rosso, c’è una grave situazione neurologica in corso, ora lo portiamo in ospedale“.

La telefonata tra il medico del 118 e l’omeopata è drammatica e avviene nei 25 minuti intercorsi tra la chiamata e l’arrivo dell’ambulanza. Francesco ha un’otite bilaterale ma Mecozzi lo sta curando da 15 giorni solo con l’omeopatia. Non solo: vieta ai genitori di dare la tachipirina per fargli scendere la febbre e fa la stessa cosa anche col medico del 118, negli attimi prima che Francesco entri in coma.

Come riporta il quotidiano di via Solferino, è il dottor Volpi ad aver fornito la sua testimonianza ai carabinieri del Nucleo investigativo di Pesaro: è lui ad aver visitato il bambino la notte del 24 maggio nella casa di Cagli, notando le gravissime condizioni.

>>>ANSA/ Bimbo morto di otite: indagati medico e genitori

Il piccolo Francesco Bonifazi

Quando il dottor Volpi ha imposto il ricovero in ospedale, la risposta di Mecozzi è stata tagliente. “Faccia come crede“, sono le sue parole riportate nei brogliacci.

A quel punto, il cellulare torna nelle mani della mamma di Francesco ma l’omeopata non molla e chiede alla donna di non fare somministrare al figlio antibiotici e tachipirina. La signora riferisce la richiesta al dottor Volpi. “Non gli dia la tachipirina“, dice, ed è solo per evitare litigi in ambulanza che il dottore diminuisce la dose, pur dandola al bambino. “Signora, la tachipirina la diamo anche ai neonati“, è la risposta del medico.

Purtroppo per il piccolo Francesco sarà troppo tardi: il bimbo arriva già in coma e muore il 27 maggio all’ospedale Salesi di Ancona. Secondo l’autopsia, la causa della morte è un’encefalite, un’infiammazione dell’encefalo causata da un batterio non ancora identificato.

Per stabilire le cause dell’infezione e gli eventuali legami con l’otite si attende l’esito degli esami istologici e immunoistochimici, per cui saranno necessari almeno quindici giorni: quello che è emerso di certo è che il bimbo era sano e che l’unica malattia era l’otite bilaterale per cui fu curato da Mecozzi con l’omeopatia.

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