Una famiglia in vacanza a Sharm el Sheik: padre, madre e un bambino di sei anni. Ma all’improvviso la tragedia e a perdere la vita è il piccolo. Ad oggi, è ancora giallo su come il bambino sia deceduto.
Sono passati sei mesi da quel drammatico 1 luglio e i genitori del bambino non si danno pace. Vogliono capire come il loro figlio sia morto.
È ancora giallo, a mesi di distanza, sulla morte del piccolo che era in vacanza con la sua famiglia a Sharm el Sheik. Da Palermo, erano andati lì per trascorrere un periodo di riposo e relax ma, quel 1 luglio 2022 cambierà per sempre la vita dei suoi genitori.
Forse hanno mangiato qualcosa di avvelenato? Il padre ed il piccolo si sentirono male quel giorno e, vedendo che le loro condizioni erano drasticamente peggiorate, la mamma (incinta all’epoca di 5 mesi) non esitò a chiamare i soccorsi. Ma per il piccolo Andrea non ci fu nulla da fare.
Da quel giorno, e con l’amaro in bocca, i suoi genitori attendono di sapere come il bambino sia morto visto che, fino al giorno prima, era sano e non aveva accusato alcun tipo di malore. Oggi, dopo 6 mesi da quanto è accaduto, la famiglia ha presentato un esposto perché vuole capire cosa sia effettivamente successo quel giorno.
Il medico legale italiano che ha effettuato l’autopsia sul corpo del piccolo Andrea, su ordine del Pm, ha chiesto di poter visionare ciò che il suo omologo egiziano ha scritto, dopo aver fatto i primi accertamenti sul corpicino della piccola vittima, quando è deceduto.
Tante sono le cose ancora non chiare sulla vicenda, come tante altre sono ancora le domande alle quali bisogna dare una risposta. Perché, ad esempio, non è stato possibile conoscere l’esame del contenuto gastrico trovato nel corpo del piccolo, dato che è ancora in possesso dei sanitari del paese nord-africano?
È notizia di qualche giorno fa che, dopo tante richieste, finalmente è arrivata, sul tavolo del Pm che coordina l’indagine, la relazione che il medico egiziano aveva effettuato sul corpo di Andrea. Si attende, ora, un interprete per poter capire cosa effettivamente abbia scritto il sanitario. Si tratta di ben 200 pagine fitte di dati che dovranno, una volta tradotte, esser trasmesse al consulente incaricato dalla Procura che procederà con il caso.
Anche se, da come si apprende, i dati non sembrano esser completi, si inizia anche ad escludere la possibilità che il piccolo sia morto per un’intossicazione alimentare. Sta prendendo, infatti, piede l’ipotesi di un possibile avvelenamento da contatto, ma ancora non è chiaro quale sia la sostanza che, per ipotesi, il piccolo abbia toccato che gli ha, poi, provocato la morte.
Quel 1 luglio del 2022, Andrea e suo padre Antonio si sentirono male. Se per il piccolo non ci fu più nulla da fare, suo padre invece venne soccorso e ricoverato al locale ospedale per poi esser trasferito a Palermo, al nosocomio. La diagnosi furono danni ai reni.
Nell’albergo dove la famiglia alloggiava, loro furono gli unici a sentirsi male quel giorno. Questo portò subito a pensare all’ipotesi di una intossicazione alimentare. Ma questa nuova pista dell’avvelenamento da contatto, ribalta ogni cosa.
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