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Un bambino di 4 anni è morto cadendo dalla tromba dell’ascensore della metro A di Roma, presso la fermata di Furio Camillo. Il piccolo, di nome Marco, era insieme alla madre Francesca, di Latina. Sono stati inutili tutti i tentativi di salvarlo. La Procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e il procedimento è contro ignoti. Gli investigatori hanno sequestrato l’impianto dell’ascensore e adesso i carabinieri stanno portando avanti delle indagini. Sul posto si è recato anche un ispettore del Ministero dei Trasporti ed è stato chiarito che tutto il materiale reperibile attraverso le telecamere sarà messo a disposizione della magistratura.
Il sindaco Ignazio Marino si è recato sul posto e ha dichiarato che siamo davanti ad una tragedia che riguarda tutta Roma, proclamando il lutto cittadino per il giorno dei funerali. Oltre al dolore è arrivata anche la rabbia, visto che il sindaco è stato contestato dai cittadini presenti alla fermata.
La dinamica dei fatti
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Secondo le prime ricostruzioni, la donna e il bambino, insieme ad altre 5 persone, sarebbero rimasti bloccati all’interno dell’ascensore. Per liberarli si era tentato di trasferirli in una specie di montacarichi. Il bambino, spaventato dalla situazione, si sarebbe lanciato verso la via di fuga, sfuggendo alla mamma, e sarebbe volato in basso, per una ventina di metri, attraverso un’intercapedine di 40 centimetri.
Ma c’è anche un’altra ipotesi. E’ possibile anche che il tecnico Atac, per tentare di liberare il prima possibile le persone intrappolate, avrebbe cercato di aprire con le mani le porte dell’ascensore. In questo modo si sarebbe creata un’intercapedine di più di un metro, in cui il piccolo sarebbe precipitato.
Le responsabilità
La Procura procede nelle indagini per omicidio colposo e ha disposto il sequestro dell’impianto. L’assessore ai trasporti Guido Improta ha detto che si sarebbe trattato di un errore umano. L’agente della stazione, infatti, avrebbe dovuto attendere l’arrivo dei tecnici addetti all’ascensore, ma forse, per un eccesso di generosità o per rispondere alle urla di madre e figlio, potrebbe aver messo in atto una manovra non sicura.
L’assessore ai trasporti ha detto che è stata portata avanti una procedura non codificata. Al momento sono 3 le persone denunciate per la morte del bambino: si tratterebbe di un addetto Atac e di 2 vigilantes denunciati per concorso in omicidio colposo.
Il Comune di Roma
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Il sindaco Ignazio Marino, recatosi sul posto, è stato contestato da molta gente, che gli ha rivolto molte grida e insulti. Sui social si parla anche di tragedia politica. A questo proposito è intervenuta Roberta Lombardi, del Movimento 5 Stelle, che si chiede chi abbia fatto la manutenzione all’impianto e che invece il collaudo. L’esponente grillina parla anche di una Roma di Marino “degna del terzo mondo”. Si può parlare veramente in questi termini?
La tragedia che è accaduta è un altro segno di come la capitale guidata da Marino stia vivendo un momento di difficoltà che si ripercuote inevitabilmente anche sulla gestione dei servizi urbani? Alcuni testimoni, che sono anche utenti abituali della stazione di Furio Camillo, hanno riferito che quell’ascensore si blocca con facilità e spesso si trova fuori servizio. Hanno detto anche che quando non funziona solitamente viene segnalato con delle bande gialle. Nel giorno della tragedia, invece, non era stata apposta nessuna segnalazione.
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