Un bimbo di 18 mesi è deceduto dopo 6 giorni di agonia. La tragedia è avvenuta il 30 novembre quando la mamma lo stava imboccando nella sua casa di Faenza, un comune in provincia di Ravenna, in Emilia Romagna. La corsa in ospedale, l’intervento immediato dei soccorritori purtroppo non sono riusciti a salvare il piccolo.
Il bambino di un anno e mezzo, di origine magrebina, è morto a causa del boccone ingerito, il quale gli ha impedito l’afflusso di ossigeno al cervello e provocato danni irreversibili.
Nonostante il tempestivo soccorso degli operatori del 118, la corsa in ospedale, le manovre per salvargli la vita, il bimbo di soli un anno e mezzo dopo sei giorni di ricovero presso l’ospedale di Rimini è deceduto.
Il suo piccolo corpicino ha cessato di vivere a causa delle complicanze per un boccone andato di traverso e che gli ha ostruito le vie respiratorie provocandogli delle complicanze irreversibili a livello cerebrale e cardiorespiratorio.
La tragedia è avvenuta nella sua abitazione a Faenza, in provincia di Ravenna, quando la sua mamma lo stava imboccando e subito dopo il bambino ha perso i sensi e non dava alcun segnale di vita.
Il bambino di Faenza di soli 18 mesi, lo scorso 6 dicembre è deceduto presso l’ospedale di Rimini dopo quasi una settimana di agonia a causa di un boccone ingerito che gli ha provocato il soffocamento.
Subito dopo il suo decesso la procura ha aperto una inchiesta per fare luce sulla esatta dinamica dei fatti. Il corpo è già stato esaminato dalle autorità competenti e dal medico legale che ha disposto l’autopsia, escludendo malformazioni o traumi pregressi.
Si cerca di capire se a strozzarlo sia stato il cibo inalato dopo averlo rigurgitato oppure il boccone di cibo che gli stava imboccando la sua mamma. Un pezzo di vivanda che gli è risultata fatale.
La mamma, dopo aver visto che il suo bimbo di un anno e mezzo ha perso conoscenza e diventato cianotico, ha subito avvertito il personale sanitario del 118. Le manovre di disostruzione prima e l’intubazione in ospedale dopo purtroppo non sono serviti per salvare questa giovane e tenera vita.
La situazione del bambino si è da subito presentata disperata di fronte all’equipe dei medici; all’arrivo presso la struttura ospedaliera di Rimini ha avuto un arresto cardiaco e i dottori dopo gli esami del caso hanno diagnosticato un edema cerebrale a causa dell’interruzione di ossigeno.
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