Si vociferava da giorni, ora è ufficiale: Mattia Binotto non sarà più il team principal della Ferrari. L’ingegnere motorista, da 28 anni alla scuderia di Maranello, si è dimesso e ora le sue dimissioni sono state accettate ufficialmente. Si apre un periodo di nuova instabilità per la Rossa, ma con il profilo di Frederic Vasseur già all’orizzonte.
Dal 31 dicembre Binotto, quindi, non sarà più il team principal della Ferrari. E quindi inizia le escalation per trovare un sostituto, con Vasseur che potrebbe lasciare la Sauber di conseguenza.
Mattia Binotto, dopo 28 anni di onorata carriera in Ferrari, lascerà la scuderia di Maranello. Il team principal, come annunciato in un comunicato della Rossa, ha rassegnato le sue dimissioni, che la società ha accettato: “La Ferrari annuncia di aver accettato le dimissioni di Mattia Binotto che il 31 dicembre lascerà il suo ruolo di team principal della Scuderia. Inizia ora il processo per identificare il suo sostituto, che dovrebbe concludersi nel nuovo anno“.
Molto probabilmente, a sostituire l’ingegnere motorista sarà Frederic Vasseur, che ora lavora per la Sauber. È lui, infatti, il nome che circola da giorni, da quando la notizia delle dimissioni di Binotto era nell’aria. Ma ora ci arriviamo.
Ieri siamo andati a dormire con un vero e proprio terremoto ancora in atto, quello che ha portato alle dimissioni dell’intero Consiglio d’amministrazione della Juventus, compreso Andrea Agnelli. Nelle tante analisi che sono seguite, in molti hanno sottolineato che anche in casa Ferrari si sarebbe verificato qualcosa di molto importante già nelle ore immediatamente successive. E così è stato. Da settimane si parlava di un possibile ribaltone alla guida della Ferrari, di un nuovo cambio epocale. Ora i tempi sono maturi per gli annunci e, infatti, come vi abbiamo detto, sono arrivati già questa mattina.
Si tratta di una giornata epocale per il team, visto che si tratta di una collaborazione che si interrompe dopo 28 anni. E, per molti, sarà anche una questione di cuore. È vero che gli errori commessi dalla Ferrari in questa stagione sono stati tanti e anche gravi, ma Binotto ha legato la sua intera carriera al team di Maranello, sfruttando soprattutto le sue competenze da ingegnere motorista. Nel 2019 è arrivata poi una nuova sterzata che l’ha portato a ricoprire la posizione di team principal, dopo un nuovo terremoto, quello che l’ha portato a succedere a Maurizio Arrivabene.
Nelle ultime stagioni, però, la Ferrari non è proprio decollata. Lo scrivevamo, anche quando la macchina sembrava funzionare al meglio, gli errori sono stati tanti. I successi finali ben pochi. E poi i rapporti con il pilota più importante a Maranello, quel Charles Leclerc che è uomo di punta e speranza per tutta la Scuderia, sembrano essersi incrinati. Binotto era salito alla carica di team principal con il chiaro obiettivo di riportare la Ferrari al successo iridato: non è arrivato, ma non è tutto da buttare. Nel 2022 appena passato alla storia, infatti, è arrivato un secondo posto nel Mondiale sia per quanto riguarda la classifica piloti, sia quella costruttori. Le colpe non sono tutte le sue, sia chiaro, ma la sensazione è che si voglia iniziare un nuovo corso e con una macchina che pare finalmente competitiva.
Oltre al comunicato ufficiale, comunque, sono arrivate anche le dichiarazioni di Binotto: “Con il dispiacere che ciò comporta, ho deciso di concludere la mia collaborazione con Ferrari. Lascio un’azienda che amo, della quale faccio parte da 28 anni, con la serenità che viene dalla convinzione di aver compiuto ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi prefissati”. Poi si lancia in un’analisi piuttosto approfondita sul futuro del team: “Lascio una squadra unita e in crescita. Una squadra forte, pronta, ne sono certo, per ottenere i massimi traguardi, alla quale auguro ogni bene per il futuro. Credo sia giusto compiere questo passo, per quanto sia stata per me una decisione difficile. Ringrazio tutte le persone della Gestione Sportiva che hanno condiviso con me questo percorso, fatto di difficoltà ma anche di grandi soddisfazioni”.
Non sono le uniche dichiarazioni che sono arrivate nelle ultime ore. Infatti, ha parlato anche Benedetto Vigna, l’amministratore delegato della Ferrari: “Desidero ringraziare Mattia per i suoi numerosi e fondamentali contributi nei 28 anni passati in Ferrari, e in particolare per la sua guida che ha portato il team ad essere di nuovo competitivo nella scorsa stagione. Grazie a questo, siamo in una posizione di forza per rinnovare il nostro impegno, in primo luogo per i nostri incredibili fan in tutto il mondo, per vincere il più importante trofeo nel motorsport. Tutti noi della Scuderia e nella più vasta comunità Ferrari auguriamo a Mattia tutto il meglio per il futuro“.
E se si parla dell’addio tra Binotto e la Ferrari, non si può non menzionare la questione relativa un motore sempre sospetto, ma mai veramente giudicato irregolare e per cui è arrivato un accordo riservato con la federazione. Un accordo privato che ha causato grandi reazione all’interno del mondo della Formula1: pensate a RedBull e Mercedes che si sono letteralmente infuriate, ma anche ai danni per la Ferrari. Nel 2020, il motore della vettura non era accettabile. Poi c’è stato un lavoro sempre più importante per recuperare nel 2021, ma si è trattato sempre di una stagione sacrificata, puntando tutto sul 2022. E proprio nell’anno in corso le cose sono migliorate, anche grazie alla discontinuità di regolamento. Quest’anno la Rossa ha lottato per il campionato ma non è bastato: bisogna vincere. È una Scuderia troppo importante per essere considerata come le altre, e non perché siamo italiani. Semplicemente, i soli miglioramenti non bastano e gli errori sono stati comunque evidenti, compromettendo quanto di buono fatto in precedenza.
Nel 2019 era proprio Binotto a parlare dell’apertura di un nuovo ciclo e dopo Austria 2022 dichiarava di “volerle vincere tutte”. Per un team principal la comunicazione è fondamentale, senza margini di errore. E infatti troppo spesso, negli ultimi anni, la Ferrari è parsa vulnerabile anche sotto il punto di vista politico. Troppo per andare avanti insieme e non tentare una svolta totale per scrivere nuove pagine di storia.
Ma dopo i saluti e gli addii dolorosi, è anche tempo di guardare al futuro. Un futuro che dovrebbe essere a firma di Frederic Vasseur. Anche se colpi di scena finali non devono assolutamente essere esclusi. È lui il nome in assoluta pole per prendere il posto di Binotto, e con delle motivazioni ben precise. Si tratta, infatti, di un classe 1968 che alle spalle ha una lunga e importante carriera. All’Alfa Romeo, cioè alla Sauber, ricopre il ruolo di team principal e CEO dal 2017, che ora dovrebbe lasciare per il posto in Ferrari. A giocare a suo favore è sicuramente anche l’ottimo rapporto con Leclerc che sicuramente avvantaggerebbe le cose per tutta la Scuderia e il pilota in primis.
Non sono, però, gli unici passi compiuti da Vasseur in Formula 1, anzi. Nel 2016 è entrato nella massima categoria dei Motorsport, diventando team principal della Renault. Prima ancora, aveva fondato il team ASM nel 1996 e nel 2004 l’ART Grand Prix. In entrambi i casi, sono arrivati grandi trionfi e con una filosofia che ha impressionato tutti nel settore: piloti giovani e forti, con l’aspirazione di cambiare la storia. Parliamo, tra i tanti, di gente come Lewis Hamilton, Nico Rosberg e Romain Grosjean che non hanno bisogno di grandi presentazioni.
In tutto con l’ART Grand Prix, dopo essere riuscito a farlo entrare in quella che attualmente è chiamata Formula 2, sono arrivati successi clamorosi: si parla di 8 titoli in tutto, equamente divisi tra piloti e costruttori. E cosa vi dicevamo? Dei talenti scoperti e dell’ottimo rapporto con Leclerc. Beh, le due cose si intersecano immediatamente, dato che il campione francese è stato “scoperto” proprio da Vasseur e ha trionfato nella GP3 Series, esattamente come tanti futuri big, da Esteban Gutierrez a Valtteri Bottas e Esteban Ocon. Pensate che proprio il debutto di Leclerc in Formula 1 è arrivato nella Sauber di Vasseur.
Ora le loro strade potrebbero riunirsi ai vertici della Ferrari, nonostante le smentite di rito. Infatti, subito dopo l’ultima gara dell’anno ad Abu Dhabi, la Rossa aveva risposto ai rumors etichettandoli come del tutto infondati. Ma l’avevano fatto anche per l’addio di Binotto. Non resta che aspettare per le ultime grandi novità, ma la sensazione è che la strada per il futuro sia già tracciata. Con tanti saluti a chi non ci sarà più.
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