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Birra Peroni venduta ai Giapponesi del gruppo Asahi

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Dopo circa un anno di trattative arriva la notizia ufficiale: la birra Peroni è stata venduta ai giapponesi del gruppo Asahi, che hanno acquistato anche un altro grande marchio europeo, l’olandese Grolsch, oltre alla birra artigianale Meantime. Asahi, storica azienda nata ad Osaka nel 1889, vanta oggi il titolo di primo produttore giapponese di birra, per fatturato. Con questa importante operazione, espanderà notevolmente la sua presenza in Europa, con la prospettiva di diventare un’azienda di rilevanza globale.

Birra Peroni ha chiuso il bilancio al 31 marzo 2016 con 360 milioni di ricavi e un utile di 21,5 milioni. AB InBev, che potrà così completare l’acquisizione di SABMiller, ha finalmente accettato l’offerta vincolante da 2,55 miliardi di euro in contanti, avanzata dal gruppo giapponese Asahi, riguardo ai brand europei Peroni, Grolsch e Meantime. Dall’accordo restano esclusi i diritti sulla Peroni e su Grolsch negli Stati Uniti. Ma è comunque un altro pezzo di made in Italy storico che se ne va.

La birra nata a Vigevano nel 1864 durante il Regno di Savoia, era entrata a far parte del gruppo sudafricano (SABMiller) ormai dal 2003. Poi era passata ai belgi di InBev, gli stessi che producono Corona, Budweiser e Beck’s, e che per evitare concorrenza interna l’hanno subito messa sul mercato. Con la vendita ai giapponesi, Peroni rassicura che “continuerà a produrre le sue birre di qualità negli stabilimenti di Roma, Padova e Bari, rifornendosi del malto italiano dalla sua Malteria Saplo di Pomezia, proprio come avvenuto finora“.

Akiyoshi Koji, presidente di Asahi Group Holdings, ha commentato: “Oggi è un giorno memorabile per la nostra azienda. Siamo orgogliosi di essere diventati un gruppo attrattivo grazie a marchi prestigiosi e al talento delle nostre persone. Sono convinto che lavorando insieme, saremo in grado di far crescere il nostro business servendo sempre meglio i nostri clienti e i nostri consumatori“.

Hector Gorosabel, ad di Asahi Europe, ha aggiunto che è “l’inizio di un percorso che sono sicuro ci porterà a essere tra le migliori aziende birrarie al mondo“. “Continueremo – ha concluso Neil Kiely, managing director di Birra Peroni – a investire nella nostra filiera per fornire ai nostri consumatori prodotti di qualità, collaborando con i nostri clienti per rispondere alle sfide del mercato e sviluppare insieme la categoria“.

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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