Il fenomeno mediatico, oltreché religioso di Padre Pio è certamente uno dei fatti più incredibili del nostro tempo. Ma forse l’apice dell’adorazione non era ancora stata toccata: abbiamo visto santini, rosari, ciondoli, libri, tutto l’immaginabile dell’oggettistica religiosa, ma mai, ripeto mai prima nella storia, sono stati realizzati dei biscotti con tanto di stigmate, in onore di un santo.
L’immagine dei biscottini di pasta frolla e marmellata rossa (di lamponi) a simboleggiare il sangue delle ferite, è diventata subito virale. Il web sembra essere letteralmente impazzito: la foto si rimbalza di bacheca in bacheca, da Facebook a Twitter, passando per Instagram e chissà dove avrà intenzione di arrivare.
Ma il fatto ancora più incredibile dei biscotti in sé, è che la ricetta, in realtà, è vecchia di sei anni e gli stampini a forma di manina si trovano anche nei negozi online…
A far tornare in auge il dolce di Padre Pio è stata Selvaggia Lucarelli, che avendo condiviso la foto dei biscotti, proprio nei giorni in cui la salma del santo è stata spostata a Roma, con il plotone dei suoi 800mila contatti, ha generato una vera e propria bomba virale.
E come sempre accade in quella grande piazza virtuale, che è l’internet, c’è chi si indigna perché ritiene che i biscottini dolci siano in realtà blasfemi e c’è chi non ha ancora smesso di ridere.
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