Blackberry è diventato un boccone prelibato per diverse società dell’hitech, interessate a mettere le mani su un ex-colosso del settore come quello dei canadesi, che dopo aver dominato in lungo e in largo nel segmento degli smartphone – quando ancora erano solo prerogativa dei businessmen – ora si trova ai margini, con una quota di mercato quasi nulla e con nuovi modelli che, seppur interessanti, hanno un mercato molto limitato. Chi sono i possibili acquirenti? Non solo Samsung che si è mossa per prima, ma anche Microsoft e Xiaomi.
La storia di Blackberry ha conosciuto un suo picco nell’era pre-iPhone: di più, in quegli anni era sinonimo di smartphone stesso, per antonomasia. Questi cellulari potevano offrire una connessione costante ai server proprietari per ricevere in push le email. Cosa significa? Che, a fronte di un abbonamento, si rimaneva sempre raggiungibili, dando di fatto il colpo di grazia alla libertà quando si era lontani dall’ufficio e dal computer. C’era anche l’antesignano dell’instant messaging con BBM ossia BlackBerry Messenger per comunicare a costo zero con gli altri proprietari di BB. E poi?
E poi Blackberry non si è evoluta, si è seduta sugli allori e ha perso il treno dei modelli con schermo touchscreen dopo l’avvento di iPhone, incontrando sulla banchina anche Nokia. I finlandesi sono naufragati e acquistati da Microsoft che prima li ha accarezzati e poi si sono presi l’anima e l’hardwaree (e i brevetti, mica roba da poco). Proprio gli americani potrebbero andare a conquistare i vicini di casa, in un Risiko del tech che vedrebbe anche altre superpotenze avvicinarsi all’obiettivo. Quali?
Blackberry ha registrato un incremento di profitti nel quarto trimestre fiscale 2014 e ha dalla sua diversi brevetti. Proprio per questo motivo sono interessati anche i cinesi di Xiaomi (una delle società asiatiche più in crescita) oltre che le connazionali di Lenovo e non per ultima anche Samsung che aveva già sondato il terreno qualche tempo fa. Una previsione? Sembra ormai quasi scontato che BB continuerà la propria storia a braccetto con qualche gigante del segmento, se si trattasse proprio di Microsoft sarebbe un colpaccio notevole di Redmond, ma non si deve sottovalutare il gruppo cinese.