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Forse prossimamente uscirà un nuovo album dei Blink-182 ma Tom DeLonge non ne farà più parte essendo stato cacciato dagli altri due membro storici della band, Travis Barker e Mark Hoppus, al grido di ‘irrispettoso e ingrato‘. Si conclude quindi nel peggiore dei modi il rapporto tra l’estroso chitarrista e i suoi due vecchi compari, che a cavallo del nuovo secolo erano stati tra di dominatori della scena rock mondiale soprattutto con il grandissimo album Enema of the State (15 milioni di copie vendute).
Ma vediamo cos’è successo. Nei mesi scorsi i Blink-182 avevano firmato un contratto discografico per iniziare a registrare dal 5 gennaio 2015 il nuovo album, a quattro anni di distanza dal precedente Neighborhoods che a sua volta era arrivato ben otto anni dopo il cd Blink-182 (poi nel 2012 c’era stato l’EP Dogs Eating Dogs con cinque tracce inedite).
Pochi giorni prima dell’inizio delle prove il manager di DeLonge ha però comunicato agli altri due componenti del gruppo, tramite una semplice email, che il suo assistito voleva dedicarsi ad altri progetti e che non avrebbe preso parte alle registrazioni del disco. Una presa di posizione piuttosto netta a cui Barker e Hoppus hanno risposto altrettanto chiaramente: ‘Non portiamo rancore, ma per il rispetto dei nostri fan lo spettacolo deve continuare‘. Insomma, i Blink-182 sarebbero andati avanti senza il loro chitarrista.
Sembrava davvero finita lì ma negli ultimi giorni Tom DeLonge ha postato sui social network alcuni messaggi distensivi nei confronti della band, lasciando presagire che la disputa era stata appianata e che comunque il suo posto nei Blink-182 non era in discussione.
Una pia illusione immediatamente cancellata da una durissima intervista concessa da Travis Barker e Mark Hoppus alla rivista americana Rolling Stone, nella quale i due musicisti hanno ribadito, senza mandarle a dire, che DeLonge non fa più parte del gruppo: ‘È sempre andata così: noi volevamo registrare un album e Tom si rifiutava di entrare in studio senza un contratto discografico. Allora ci siamo mossi tutti per trovare uno straccio di contratto e Tom è uscito dai Blink-182. È difficile difendere qualcuno che si dimostra così irrispettoso ed ingrato. Non ha neanche le palle di chiamare i suoi amici e colleghi per dirgli che non registrerà o farà qualsiasi cosa nei Blink. Lo fa fare al suo manager. Tutti dovrebbero sapere com’è andata e sono anni che va così‘.
Hoppus ha poi precisato: ‘Spero solo che Tom faccia qualsiasi cosa lo renda felice e smetta di impedire ai Blink-182 di fare tutto ciò che è stato progettato di comune accordo: un tour, un album, proseguire su questa strada e divertirsi facendolo‘.
Insomma, dovremmo davvero essere ai titoli di coda. Peccato però che anche nelle ultime ore DeLonge stia continuando a postare messaggi sui social come se lui fosse ancora un membro effettivo dei Blink…
AGGIORNAMENTO DEL 28 GENNAIO 2015: Tom DeLonge ha risposto alle accuse dei suoi (ex?) compagni dei Blink-182 attraverso una lettera aperta ai fan postata sul suo account Facebook. DeLonge ha scritto che i primi cedimenti del loro rapporto risalgono ai tempi delle registrazioni dell’EP Dogs Eating Dogs nel 2012, quando a suo dire sarebbe stato l’unico a impegnarsi seriamente, e che la causa degli ultimi problemi riguarderebbe l’imposizione, dettatagli da Barker e Hoppus, di rinunciare all’attività parallela con gli Angles and Airwaves (il suo progetto alternativo), cosa impossibile per lui a causa di contratti e accordi già siglati. ‘Alla fine, tutto questo è molto triste‘, ha concluso mestamente Tom DeLonge, ‘Triste per noi, e triste per i nostri fan, costretti ad assistere a questa dimostrazione di immaturità. Conosco bene Travis e Mark, se stanno agendo così lo stanno facendo per difendersi. E benché trovi le loro mosse molto diverse da quella che è la loro vera natura, sono ancora molto affezionato a loro, come posso esserlo nei confronti di due fratelli o di vecchi amici. La nostra relazione, tuttavia, ieri si è avvelenata. Non ho mai pensato di lasciare il gruppo: solamente, trovo dannatamente difficile restare‘.