Il presidente cinese Xi Jinping e il Segretario di Stato Usa Antony Blinken si sono incontrati, lunedì 19 giugno, a Pechino in un potenziale passo cruciale verso la riappacificazione delle relazioni tra USA e Cina, dopo che queste si sono deteriorate a seguito di una disputa che era già presente ma ha subito ulteriore incremento di gestione dopo il drone spia cinese, all’inizio di quest’anno, abbattuto da Biden che ha scatenato l’ira delle autorità cinesi.
Blinken è il primo Segretario di Stato americano a visitare Pechino in cinque anni e i suoi colloqui con i funzionari cinesi sono considerati un indicatore importante, per capire se sia possibile raggiungere una distensione totale in futuro dopo un periodo di persistente sfiducia tra le due Nazioni. Cina e Usa non riescono a trovare un punto di incontro su alcune questioni, ma di cruciale importanza e ciò ha generato malcontento e diffidenza.
Le recenti tensioni diplomatiche che non hanno fatto altro che alimentare l’astio tra Washington e Pechino negli ultimi mesi e le ragioni possono essere racchiuse in alcune macro categorie ovvero la questione di Taiwan, che è ritenuta di fondamentale importanza dalle autorità cinesi, senza tralasciare la famosa guerra tecnologica o dei chip, che prevede limitazioni attuate per mano degli usa che cercano di limitare notevolmente il commercio di Pechino, ma anche, ovviamente, la crisi diplomatica è innescata dall’abbattimento del pallone spia cinese sui cieli statunitensi.
Questo ha generato un acceleramento dell’avvicinamento, che era già in atto, tra Putin e il capo di Stato cinese Xi Jinping, ma ha mostrato anche come il presidente abbia volontà di imporsi come pacere diplomatico all’interno delle crisi internazionali, ne è un chiaro esempio è la mediazione del contrasto avvenuto tra Arabia Saudita e Iran che dopo sette anni grazie alla mediazione di pechino hanno ripreso i rapporti bilaterali finora interrotti.
L’incertezza sull’incontro tra Xi e Blinken durante la sua visita di due giorni ha ulteriormente evidenziato le difficili relazioni tra Stati Uniti e Cina. La mancata pianificazione di un bilaterale sarebbe stato visto da Washington come un’ulteriore rottura rispetto a una serie di precedenti visite di alto livello di diplomatici americani.
L’incontro però si è già tenuto nella Grande Sala del Popolo di Pechino ed è stato annunciato pubblicamente dagli Stati Uniti soltanto un’ora prima che avvenisse circa. Questo denota una sorta di incertezza sul fatto che sarebbe stato attuato o meno ma, allo stesso tempo, rivela la volontà di ripristinare relazioni diplomatiche nonostante problematiche presenti.
Secondo un funzionario statunitense l’incontro è durato circa mezz’ora ed è iniziato alle 16:34 ora locale per terminare alle 17:09.
La CNN ha riportato le parole del leader cinese Xi Jinping che ha dichiarato: “Il mondo ha bisogno di una relazione sino-americana complessivamente stabile, e se la Cina e gli Stati Uniti possono andare d’accordo ha un impatto sul futuro e sul destino dell’umanità“.
Sottolineando anche che: “La Cina rispetta gli interessi degli Stati Uniti e non sfiderà né sostituirà gli Stati Uniti. Allo stesso modo, anche gli Stati Uniti devono rispettare la Cina e non ledere i diritti e gli interessi legittimi della Cina”.
La priorità di questa visita è stata focalizzata a riparare le linee di comunicazione interrotte tra USA e Cina nell’ultimo anno, in particolare per quanto riguarda gli scambi militari di alto livello. Questo ha sollevato preoccupazioni a Washington dato che un singolo errore o un incidente potrebbero facilmente sfociare in un conflitto.
All’inizio di quest’anno un drone spia cinese è stato rilevato mentre sorvolava siti militari sensibili negli Stati Uniti, prima di essere abbattuto da un caccia Usa. Questo evento ha portato le relazioni tra i due paesi a un nuovo minimo e ha costretto Blinken a rinunciare a una precedente visita a Pechino.
Questa volta, tuttavia, la missione diplomatica tra Usa e Cina è andata avanti, con l’obiettivo di ristabilire le relazioni tra Washington e Pechino.
Questo segna un passo importante dato che gli incontri avuti in precedenza In Cina,in questo ultimo viaggio diplomatico di Blinken con Qin e Wang,hanno evidenziato chiaramente l’attrito già presente.
Durante un incontro di circa tre ore tra Blinken e il massimo consigliere cinese per gli affari esteri Wang Yi sono emerse le profonde sfide da affrontare per poter riprendere fiducia reciproca e appianare l’attrito che ha definito le ultime relazioni tra USA e Cina.
La crescente influenza del governo cinese a livello internazionale e i controlli autoritari in patria hanno spinto gli Stati Uniti a palmare la metodologia di approccio alle relazioni con la Cina..
Riprendendo la tipica retorica mostrata di consueto da Pechino, Wang ha dato la colpa alla “percezione sbagliata” della Cina da parte di Washington come la “causa principale” del deterioramento delle relazioni tra le due parti.
Ha chiesto a Washington di smettere di “sopprimere lo sviluppo tecnologico della Cina e di smettere di esaltare la “minaccia cinese” secondo quanto riferito anche dall’emittente statale cinese CCTV.
Wang ha spiegato che è necessario: “invertire la spirale discendente delle relazioni tra Cina e USA, promuovere un ritorno a un percorso sano e stabile e trovare insieme il modo giusto per far coesistere Cina e Stati Uniti nella nuova era“.
Ha aggiunto che la visita di Blinken è arrivata in “un momento critico” delle relazioni tra Washington e Pechino e proprio per questo è necessario stato necessario scegliere tra dialogo o confronto, cooperazione o conflitto.
Wang ha anche voluto sottolineare che Taiwan è uno degli “interessi fondamentali della Cina, sui quali non c’è spazio per compromessi o cedimenti“.
L’isola che è considerato una provincia ribelle da Pechino ma strettamente sotto la sovranità territoriale cinese ed è diventata una del sfide e argomentazioni più importanti nella disputa diplomatica tra Washington e autorità cinesi.
Durante l’incontro Blinken ha precisato quanto sia importante gestire “responsabilmente” la loro concorrenza attraverso “canali di comunicazione aperti” per garantire che “non sfoci in conflitto”, secondo a quanto riferito dal funzionario Usa Matthew Miller.
Il funzionario statunitense ha affermato che gli Usa continueranno a usare la loro diplomazia per “difendere gli interessi e i valori del popolo americano“. Ha anche precisato i colloqui sono stati “franchi e produttivi” sottolineando che è stata trattata la discussione di una potenziale cooperazione su sfide transnazionali condivise.
Si può affermare che in generale i commenti di Wang hanno mostrato un tono leggermente più combattivo rispetto a quello del ministro degli Esteri cinese Qin, il quale ha incontrato il segretario di Stato usa il primo giorno di colloqui A Pechino.
Blinken ha sicuramente ricevuto commenti più morbidi da parte del ministro degli Esteri cinese Qin che ha avuto modo di incontrare nella giornata precedente rispetto hai commenti dell’alto diplomatico Wang, che hanno sicuramente assunto un tono più duro e che ha mostrato la tensione tra le due Nazioni.
Qin ha spiegato infatti che entrambe le parti hanno concordato di “promuovere il dialogo, gli scambi e la cooperazione” e “mantenere interazioni di alto livello”.
L’incontro di Blinken con Qin è durato più di cinque ore e, stando alle dichiarazioni statunitensi, ha portato a progressi “su diversi fronti” precisando che entrambe le parti che hanno mostrato il “desiderio di ridurre le tensioni“.
Non sono stati però menzionati accordi o strategie congiunte tra le parti nonostante la necessità. Qin ha assunto la carica di ministro degli Esteri mentre Wang ha in realtà più potere, dato che dirige la politica estera della Cina all’interno tra i vertici .
La visita di Blinken in Cina era stata programmata per febbraio, dopo un incontro tenuto tra il presidente degli Stati Uniti l Biden e il leader cinese Jinping, ma è stata posticipata a causa di tensioni crescenti tra i due Paesi.
L’incontro tra Biden e Xi Jinping, il primo di persona tra i due leader come presidenti, è stato visto all’ epoca come un passo importante nel ripristinare la comunicazione, che Pechino aveva interrotto a seguito di una visita dell’allora presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan. Tensione che è cresciuta dopo la visita della presidente di Taiwan Tsai negli Usa dove ha avuto modo di incontrare proprio Blinken.
Sia Washington che Pechino hanno minimizzato le aspettative riguardo alla visita di Blinken. Ma l’incontro ha dimostrato che entrambe le parti sono impegnate nell’aprire un canale di comunicazione per tenere aperto il dialogo, anche se ci sono profonde divergenze tra i due paesi su molte questioni.
Prima dell’incontro Washington ha gestito in maniera attenta le aspettative, riferendo che non si aspettavano rivoluzioni e stravolgimenti nella diplomazia.
Nel frattempo, entrambe le parti stanno anche esplorando il modo in cui gli incontri giocano per i rispettivi pubblici nazionali. Negli Stati Uniti, la questione della Cina è diventata oggetto di accesi dibattiti politici, con alcuni legislatori che hanno criticato l’amministrazione Biden per essersi seduta con Pechino.
D’altra parte, la Cina vede Washington come un attore che sta tentando di ostacolare lo sviluppo del Paese e secondo diversi esperti, dato che gli Stati Uniti stanno andando verso le elezioni presidenziali potrebbe verificarsi che la retorica aggressiva vada a intensificarsi ulteriormente. I funzionari cinesi hanno incontrato Blinken in un momento in cui la stampa cinese statale dipinge Washington come un attore responsabile per malafede dei dissapori presenti che comportano complicanze per l’intera comunità globale.
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