Durante un blitz a Verona i carabinieri hanno disposto 12 misure cautelari per altrettanti ultras. Coinvolto anche il bar dello stadio Bentegodi.
La Questura continua ad indagare attraverso una serie di perquisizioni. L’operazione che vede in campo la polizia di Verona e il Servizio Centrale Operativo, è iniziata dalle prime ore di questa mattina e nel mirino c’è proprio uno dei gruppi ultras della città, in particolare quello ritenuto responsabile di detenzione e spaccio di cocaina all’interno dello stadio Bentegodi. Proprio nel bar perquisito avveniva la vendita della sostanza durante gli incontri in casa dell’Hellas Verona dell’ultimo campionato di Serie A. Questo il quadro generale che ci offre una fotografia di ciò che sta accadendo a Verona ma notizie come questa non sono rare nell’ambito delle tifoserie calcistiche. Anche nella città veneta, come nel resto d’Italia, accadono spesso scontri violenti sugli spalti e ora, è stato sgominato addirittura un giro di affari che ha a che fare con la cocaina.
La Questura di Verona sta effettuando delle indagini approfondite su un giro di droga che coinvolge i tifosi dell’Hellas Verona. In particolare, nel mirino delle forze dell’ordine c’è un gruppo di ultras che durante le ultime partite in casa della squadra allo stadio Bentegodi, avrebbe spacciato cocaina nei luoghi intorno alla struttura e nel bar che si trova a pochi passi.
L’operazione è in corso questa mattina e si concentra sull’ultimo campionato di serie A, che ha previsto diversi match per l’Hellas Verona, tutti con questo terribile sfondo che nulla ha a che vedere con lo spirito calcistico. La polizia di Verona e il Servizio Centrale Operativo hanno eseguito 12 misure cautelari emesse dal Gip per i membri dei gruppi ultras ritenuti responsabili di detenere e spacciare cocaina.
Il lavoro però non si ferma qui e ancora sul posto sono impegnate le forze dell’ordine per perquisire il bar antistante lo stadio, il quale veniva utilizzato come luogo di vendita della sostanza stupefacente. I dettagli dell’operazione saranno illustrati in una conferenza stampa nelle prossime ore.
I gruppi ultras di Verona hanno spesso fatto parlare di sé e oltre alla notizia di oggi che parla dello spaccio della droga durante gli eventi calcistici più sentiti, si sono resi protagonisti in passato di diverse risse violente sugli spalti.
Ne ricordiamo una del dicembre scorso, quando ci furono degli scontri addirittura nell’ambito di un’amichevole con il NK Istra. In quelle circostanze finirono sotto indagine una decina di tifosi veronesi e furono denunciati 34 croati.
L’episodio avvenne prima del match, quando le tifoserie si fronteggiarono fisicamente ma anche con il lancio di oggetti (sedie, tavolini e aste da bandiera) presi dai venditori ambulanti che si trovavano fuori dallo stadio. A vario titolo queste persone sono state accusate di reati di rissa aggravata, lesioni, porto e lancio di oggetti pericolosi, resistenza a pubblico ufficiale.
La violenza portò a un bilancio abbastanza grave, con diversi feriti fra cui anche quattro agenti del Reparto Mobile di Padova che erano intervenuti per sedare la rissa. Gli indagati italiani, erano tutti noti alle forze dell’ordine per la militanza all’interno del gruppo ultras della curva sud del Bentegodi. Molti avevano precedenti specifici e sono stati multati con una Daspo dopo le aggressioni del 18 dicembre.
Oggi di nuovo torniamo a parlare degli ultras di Verona per un fatto se vogliamo, ancora più allarmante, ovvero il traffico di droga che trova negli ambienti sportivi un ambiente perfetto. In queste ore sono in corso gli interrogatori per le persone coinvolte, compreso il personale del bar, che permetteva la compravendita di droga nel locale noto per essere molto frequentato dalla tifoseria locale, grazie all’ottimo posizionamento.
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