Dopo la strage di Parigi del 13 novembre 2015, la Polizia dei vari Paesi ha organizzato diversi blitz antiterrorismo. Anche se il ricercato numero uno dell’attentato, Salah Abdeslam, è ancora in circolazione, gli arresti di personaggi potenzialmente pericolosi si susseguono senza tregua. L’ultimo operazione ha portato al fermo di quattro persone in Italia e in Kosovo.
La Polizia di Brescia, in collaborazione con quella del Kosovo ha messo a segno un’importante blitz antiterrorismo in Italia e in Kosovo, con perquisizioni e controlli a tappeto, che hanno portato all’arresto di 4 kosovari, accusati dei reati di apologia del terrorismo e istigazione all’odio razziale.
L’operazione denominata Van Damme, gestita dagli agenti della Digos di Brescia e della direzione centrale della polizia di prevenzione, ha consentito di portare alla luce un gruppo terroristico molto attivo anche sui social network, dove pubblicava foto e video di chiara ispirazione jihadista.
Secondo gli accertamenti svolti dagli investigatori: ‘Ci sarebbero pericolosi indicatori di fanatismo religioso estremistico a carico dei componenti del gruppo criminale, i quali sul web si mostravano con armi e atteggiamenti caratterizzanti i combattenti del sedicente Stato Islamico’.
E per la prima volta, a uno dei quattro kosovari, su richiesta del procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è stata imposta la misura di sorveglianza speciale per terrorismo.
Sembra inoltre che nel mirino degli arrestati ci fosse il Papa: ‘Minacciavano il Santo padre Bergoglio, esaltavano i recenti attentati di Parigi e minacciavano l’ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Kosovo’, ha dichiarato il questore di Brescia, Carmine Esposito, in un suo intervento ad Agorà su Raitre: ‘Nelle dimore perquisite in Kosovo nell’ambito dell’operazione – compiuta contestualmente sul territorio italiano e kosovaro – sono state trovate armi. Quella compiutasi nella notte è un’operazione condotta in seguito ad un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Brescia, dalla Digos e in stretto raccordo con la Procura speciale internazionale del Kosovo e la direzione nazionale antiterrorismo del Kosovo. Si tratta di profili di rischio in relazione a derive terroristiche di matrice islamica con particolare riferimento a condotte di propaganda, reclutamento, finanziamento del sedicente Stato islamico’.
Il ministro Alfano ha mostrato tutta la sua approvazione e gratitudine nei confronti dell’operazione messa a punto: ‘Il nostro sistema sta funzionando. Oggi – per la prima volta – è stata applicata la misura della sorveglianza speciale, prevista dal pacchetto antiterrorismo che ho fortemente voluto, nei confronti dei presunti responsabili di questa cellula. È la conferma che il nostro sistema di prevenzione e di sicurezza sta funzionando’.