Gli attivisti ancora una volta sono in azione. Stavolta è stata presa di mira la Barcaccia un Piazza di Spagna.
La protesta era incentrata a combattere l’utilizzo del fossile.
Il blitz a Piazza di Spagna
Dentro la Barcaccia di Piazza di Spagna è stato versato del carbone vegetale. Tutta colpa degli ambientalisti di Ultima Generazione, i quali, nel corso della mattinata, hanno voluto colorare di nero le acque della fontana, con un unico scopo ossia denunciare l’emergenza energetica e climatica.
Gli attivisti hanno agito poco prima di mezzogiorno alla vista di centinaia di turisti. Tale azione rientra all’interno della campagna “non paghiamo il fossile” messa in atto dagli ambientalisti di Ultima Generazione.
Erano le 11.30 quando tre attivisti hanno messo in atto la loro azione nella fontana, la grande opera di Bernini, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Gli attivisti hanno giustificato la propria protesta, dicendo che esattamente come si è generato grande sconvolgimento nel vedere l’acqua della fontana nera, così sconvolge il fatto di perdere la natura così preziosa. Gli eventi estremi, come spiegano gli ambientalisti di Ultima Generazione, renderanno le nostre terre invivibili.
Siccità e desertificazione andranno ad aumentare sempre di più, collasseranno gli equilibri sociali ed economici. Smettendo di utilizzare combustibile fossile, la catastrofe verrà fermata ancor prima che questa giunga.
“Con questa azione vogliamo chiedere al governo di smettere di investire in sussidi dannosi per l’ambiente. Con questa azione vi invitiamo a non rassegnarvi a questa condanna a morte”. Queste le parole degli attivisti.
L’arrivo delle autorità a Piazza di Spagna
Nel frattempo in Piazza Di Spagna è giunto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme al sovrintendente capitolino ai Beni culturali. Gualtieri ha potuto vedere quanto accaduto ed ha subito affermato quanto segue “Ci occuperemo subito di questo danno, dobbiamo svuotare e ripulire e poi queste persone dovranno rispondere di ciò che hanno fatto perché hanno compiuto un atto illegale, dannoso e sbagliatissimo.”
Anche l’assessore ha commentato quanto accaduto, spiegando che utilizzare un monumento come sfondo per propagare le proprie idee “è un atto da ecoidioti. Un gesto insensato che condanno nettamente. I monumenti, infatti, non sono palcoscenici o quinte teatrali, bensì opere delicate che hanno bisogno di essere trattate con attenzione e rispetto”.
Intanto per far tornare tutto alla normalità, la Barcaccia verrà svuotata e, per evitare che la fontana subisca danni, entrerà in azione la restauratrice di Zètema, azienda capitolina che opera nel settore della cultura.