Il terzo lunedì di gennaio dovrebbe essere il giorno più triste dell’anno. A quanto pare però il famoso Blue Monday non è altro che una bufala.
Uno dei giorni più famosi dell’anno è proprio il Blue Monday. Ogni terzo lunedì del mese di gennaio i social si riempiono di questo nome che identifica essenzialmente il giorno più triste dell’anno. A quanto pare però il Blu Monday non è altro che una bufala.
Il terzo lunedì del mese viene considerato orami da anni, il giorno più triste e difficile da affrontare dell’intero anno solare.
Il motivo del suo nome è riconducibile al fatto che in Inghilterra vi è la credenza che il colore blu sia riconducibile al concetto di tristezza, avvilimento e dispiacere.
In particolare si dice che il blue monday sia nato grazie ad un’analisi attuata da uno psicologo e docente della Cardiff University. Si tratta di Cliff Arnall.
Lo studioso in particolare analizzo diverse variabili che potessero contribuire a rendere il terzo lunedì del mese il giorno più angosciante dell’anno. Tra queste vi sono le spese natalizie, i sensi di colpa derivanti dal cibo di Natale, il periodo di demotivazione dovuto alla pausa dal lavoro o anche le condizioni climatiche cupe.
Tutti questi elementi dunque contribuirebbero a rendere il terzo lunedì di gennaio il giorno più triste dell’anno.
In effetti il Blue Monday ha acquisito un’enorme popolarità, fin dal momento della sua nascita, diffondendosi ampiamente attraverso i social e non solo.
Addirittura Cliff Arnall, l’ideatore di tutto, ha creato una lista di cose da fare per evitare la tristezza durante quel giorno. Come per esempio fare una cena con gli amici o anche fare una passeggiata all’aria aperta. A quanto pare però il Blue Monday non è altro che una bufala.
Il rinomato Blue Monday, di cui tutti parlano, a quanto pare non è altro che una bufala. Infatti nonostante molti abbiano per anni creduto che si trattasse effettivamente del giorno più triste dell’anno, in realtà non è altro che una trovata pubblicitaria, non fondata su alcuna base scientifica.
La pubblicità in particolare è stata creata e utilizzata per il sito SkyTravel, diffusa poi come verità scientifica grazie ai social.
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