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Bodak, da 20 anni in Italia muore al fronte in Ucraina

Bohdan Bodak, un uomo di 39 anni che da 20 anni viveva in Italia, a Piacenza, ha deciso di partire per la guerra in Ucraina come volontario, è morto al fronte.

Bohdan Bodak e la sua famiglia – Nanopress.it

È stato colpito da uno dei razzi russi che si sono scagliati nel Donbass, è stato sepolto al Campo di Marte di Leopoli dopo i funerali di Stato.

Bohdan Bodak, morto al fronte

A raccontare la storia di Bohdan Bodak ci ha pensato il quotidiano piacentino Libertà. Bohdan Bodak è morto il 20 gennaio 2023 durante un attacco russo missilistico nel Donbass, l’uomo è infatti stato colpito da un razzo.

Dopo la sua morte ha ricevuto i funerali di Stato e poi il suo corpo è stato sepolto all’interno del cimitero monumentale del Campo di Marte che si trova a Leopoli.

Bohdan Bodak era arrivato in Italia nel 2000 quando era poco più che adolescente, e si era stabilito insieme a sua madre nella città di Piacenza. Qui aveva trovato lavoro all’interno della logistica come autotrasportatore.

Negli anni si era costruito una famiglia insieme ad una sua connazionale conosciuta nell’Emilia, con lei aveva avuto due figlie nate qui in Italia.

L’uomo non aveva mai preso nessun tipo di arma in mano e non aveva mai svolto il servizio militare ma il 24 febbraio 2022 tutto è cambiato. Sua moglie Natalia racconta che pochi giorni dopo l’inizio della guerra Bohldan ha deciso di lasciare il suo posto di lavoro e di partire per l’Ucraina.

Si è arruolato come volontario, ha seguito un periodo di addestramento e per un periodo è stato nei reparti logistici, dopo di che è stato mandato al fronte a combattere nelle prime linee.

Già lo scorso novembre 2022 era rimasto ferito nella città di Kramatorsk sempre nella regione del Donbass. Era stato ricoverato presso un ospedale e aveva seguito un periodo di riabilitazione.

Una volta ristabilitosi ha deciso di tornare al fronte a combattere per la sua nazione. A causa però della perdita di numerosi uomini negli avamposti, a pochi giorni dal suo rientro è stato posizionato nel “punto zero”, così chiamato dagli ucraini, ossia la primissima linea dove gli eserciti si confrontano direttamente.

A causa di un razzo russo sparato dall’artiglieria, il 20 gennaio 2023, Bohdan è morto sul colpo, lasciando per sempre la sua famiglia. La famiglia è stata informata della sua morte il giorno seguente.

Le figlie hanno voluto scrivergli un’ultima lettera e fargli un disegno con un suo ritratto e la scritta “Forza papà”.

Bohdan Bodak – Nanopress.it

Le parole di sua moglie Natalia

Bodhan qui in Italia aveva ottenuto tutto ciò che desiderava, è stata proprio la moglie a raccontarlo. Si erano conosciuti nel 2005 e poi insieme avevano formato la loro famiglia a Piacenza.

Erano una famiglia come tanto con una casa, un lavoro stabile ed erano felici. Natalia, non era contenta e neanche d’accordo con la decisione di Bodhan di arruolarsi ed ha cercato di dissuaderlo senza però riuscirci.

In una delle ultime telefonate che si sono fatti, l’uomo aveva raccontato alla moglie che li, dove si trovava lui, era un inferno. Secondo la moglie però Bodhan si sentiva esattamente nel posto giusto.

Ora il suo augurio è che la guerra possa finire velocemente per poter festeggiare la vittoria della sua nazione, l’Ucraina, e andare finalmente sulla tomba di suo marito insieme alle figlie “per noi è un eroe”.

Serena Reale

Classe 1989 di Roma, sono mamma, blogger e creatrice di contenuti digitali. Amo creare contenuti di ogni genere dall'editoria alla grafica. Una delle mie più grandi passioni è quella della scrittura che da sempre mi accompagna ed è da sempre lo strumento principale con cui amo esprimermi. Questa mia passione mi ha permesso nel 2013 di avvicinarmi ai blog e di conoscere il mondo digitale ma anche editoriale. Nel tempo ho collaborato a diversi siti, magazine e blog di ogni tematica. Dal 2022 collaboro con Nanopress, dove mi occupo di scrivere articoli di vario contenuto, toccando diversi temi di volta in volta. Ringrazio la redazione per avermi dato questa opportunità che per me è una sfida tutta nuova.

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