Un volo che era atteso da più di 2 anni, da quando a causa di due incidenti, nei cieli non se ne erano più visti. Ora, la “China Southern Airlines” torna a far volare il suo Boeing 737 Max.
Il decollo è avvenuto nel pomeriggio di ieri. Era dal mese di marzo del 2019 che non se ne vedevano in volo in Cina dopo la morte di quasi 300 persone.
Un volo che ritorna, atteso dai cinesi come non mai. È partito ieri pomeriggio il primo Boeing 737 Max con destinazione la città di Zhengzhou. Tutti lo attendevano, dal quel marzo 2019 quando, a causa di due incidenti e la morte di 300 persone, tali tipi di aerei furono messi al bando e sospesi.
Un totale di 346 vittime in due incidenti, causati da un software difettoso. Ma oggi il velivolo commerciale dell’azienda americana è di nuovo salito nei cieli cinesi dopo uno degli stop più lunghi che si era mai visto per un Boeing: quasi 3 anni.
L’aereo è partito ieri alle 12 dalla città di Canton diretto a Zhengzhou, per la gioia di chi stava ad osservare il ritorno nei cieli cinesi di questo colosso. Ma cosa accadde di preciso in quel marzo del 2019 e cosa causò la morte di così tante persone?
Le indagini portarono ad una sola soluzione: fu un software difettoso che porto ai disastri aerei e alla morte di 346 persone. Da quel 14 marzo del 2019, la Federal Aviation Administration statunitense impose il più lungo blocco per i suoi velivoli e per il modello 737 Max 8 della Boeing.
Il primo dei due incidenti è avvenuto il 29 ottobre del 2018: il volo Lion Air 610 si inabissò nel Mare di Giava, portando con sé alla morte 189 persone. Il volo era decollato da Giacarta e si inabissò in mare subito dopo il decollo. Questo, infatti, è stato considerato il più grave mai accaduto ad un qualsiasi modello di Boeing 737.
Il secondo incidente, invece, avvenne il 10 marzo del 2019: questa volta si trattò di un volo 737 Max 8, l’Ethiopian Airlines 302. 157 persone morirono. Dopo questi due incidenti, considerati sì gravi, ma soprattutto molto simili fra di loro, quasi tutti i paesi del mondo chiusero i propri spazi aerei ai Boeing 737 Max.
Ciò che emerso dalle successive indagini, fatte anche dall’azienda americana, è che entrambi i voli caddero in mare poco dopo il loro decollo. Questo portò all’analisi attenta dei software dei programmi di pilotaggio automatico. Un cattivo funzionamento di questi ultimi, in particolare perché i piloti stessi non avevano ricevuto una formazione adeguata per poterli usare e garantire sicurezza ai passeggeri che stavano portando a bordo.
Un inizio di ritorno alla normalità, con la prudenza ancora più alta. Nella speranza che incidenti nel genere, come quelli accaduti 3 anni fa e che costarono la vita a tante persone, non accadano più.
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