I giudici amministrativi si sono espressi in favore delle utility dopo il provvedimento Antitrust sul rinnovo del contratto e delle bollette.
Il provvedimento Antitrust è stato bocciato dopo il ricorso da parte del gruppo Iren, accolto dai giudici amministrativi. La società in tutela della concorrenza aveva sospeso le modifiche al contratto giudicate eccessive, espedendo la norma del decreto del governo Draghi aiuti bis.
Giudici in favore della utility: bocciato il provvedimento Antitrust sui rinnovi contratti bollette
La palla adesso passa al Tar e alla Regione Lazio. Le società energetiche dunque, dopo la decisone dei giudici si aggiudicano una piccola vittoria contro l’Antitrust, nello scontro sul rinnovo delle bollette e dei contratti. E’ stato il consiglio di stato a bocciare il provvedimento dell’autorità a tutela alla concorrenza aveva presentato estendendo il decreto Aiuti bis di Mario Draghi.
Era stato dunque il gruppo Iren Utility del nord Italia a fare appello al consiglio di Stato, che ha confermato come il provvedimento Antitrust si possa ritenere fondato normativamente su variazioni unilaterale. Dunque nella fattispecie visto che si trattava di aggiornamento di prezzi per il rinnovo di contratto scaduti, la decisione è stata quella di andare in favore delle compagnie energetiche.
In poche parole le utility dunque saranno così ammesse alla modifica delle condizioni contrattuali in maniera unilaterale – senza passare dai consumatori – ma aspettando che arrivi la scadenza del contratto.
La decisione spetta al Tar del Lazio
Il caso si riferisce anche a chi sottoscrive ad esempio dei contratti con offerta scontata fino a un determinato periodo – due anni – e che arriva poi alla scadenza (durante la quale la compagnia potrebbe a questo punto decidere di cambiare a proprio piacimento l’offerta in maniera unilaterale).
Di fatto i giudici rimproverano all’Antitrust l’interpretazione impropria della norma del governo Draghi aiuti bis, che prevedeva la sospensione fino al 30 aprile del 2023 delle clausole contrattuali che consento alla società energetica di modificare il prezzo delle forniture – eccezion fatta per le modifiche già programmate prima dell’entrata in vigore del decreto.
Come detto la decisione definitiva adesso è del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, ma si farà sicuramente sentire la recente sentenza del Consiglio di Stato.
Per il momento i consumatori ad ogni modo non dovrebbero subire grosse conseguenze a causa di tale sentenza, visto che le compagnie dovranno aspettare prima la sentenza del Tar Lazio.
Una possibilità è quella di una proposta per una nuova tariffa al momento della scadenza, ma il consumatore potrà sempre decidere di cambiare fornitore.