Le bollette crescono ulteriormente in specifiche città italiane. Ecco dove i rincari si fanno sentire maggiormente: più colpite le città del nord Italia, dove il costo delle materie prime e dei generi alimentari è lievitato notevolmente da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina.
Secondo lo studio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori, ci sono delle città italiane in cui il caro bolletta si fa facendo sentire in maniera pressante, mentre in altre è la spesa per i generi alimentari a essere diventata il principale motivo delle uscite economiche delle famiglie. Vediamo lo studio nel dettaglio.
I prezzi dell’energia e degli alimenti stanno lievitando considerevolmente da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina.
Pertanto, ciò si riversa sulle bollette e sulla spesa familiare di ogni giorno. Lo afferma uno studio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori che ha redatto la classifica delle città in cui si registrano maggior rincari annui, basandosi sui dati Istat diramati nel mese di maggio 2022.
Le voci prese in considerazione per lo studio sono cibo e bevande e luce e gas, ossia ciò che serve, in primis, nella vita di tutti i giorni. Bolzano, Trento e Lodi sono le città in cui le bollette sono particolarmente lievitate; per quanto riguarda i beni di prima necessità, invece, Catania, Imperia e Sassari sono le città in cui i prezzi degli alimentari hanno subito una drastica impennata. Tali città sono seguite da Palermo, Teramo, Cosenza, Ascoli Piceno, Trento, Gorizia, Pescara e Messina.
A Milano i rincari sul cibo sono stati meno incisivi; il capoluogo lombardo è seguito, poi, da Mantova e Como. Per quanto riguarda gas, luce, riscaldamento e combustibili solidi, ci sono città in cui si è verificato un raddoppio dei costi normalmente sostenuti per tali utenze.
Bolzano è la città più tartassata in tal senso, dove i prezzi di luce e gas arrivano al 112,9% nel mese di maggio, seguita a Trento che raggiunge oltre il doppio, con il 109,2%. Lodi è in basso alla classifica, seguita dalle altre città lombarde.
Milano, Varese, Cremona, Lecco si posizionano al settimo posto, seguite da Brescia e Mantova, poi Pavia e Como. Sassari, Reggio Calabria, Cagliari e Napoli sono le città meno svantaggiate per quanto riguarda i rincari relativi alle materie prime di luce e gas.
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