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Bollette Enel impazzite: così gli italiani restano al freddo

A causa di vere e proprie bollette Enel impazzite, si sta verificando una serie di casi, in cui alcuni nostri connazionali si ritrovano ad aver staccato il servizio per la fornitura dell’energia elettrica, ma anche quello del gas, senza nessun preavviso. Tutto inizia quando ad un certo punto, in seguito ad un precedente blocco delle fatturazioni, alle famiglie italiane vengono recapitate molte fatture da capogiro. Nell’arco di pochi giorni possono arrivare in bolletta delle cifre ingenti, sia in addebito che in accredito.

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Una confusione terribile, che porta alla sospensione dei servizi. Si sono già registrati diversi casi del genere in Italia e, per la riattivazione del servizio di fornitura, senza incorrere in ulteriori spese, si finisce spesso per intraprendere una trafila burocratica lunga e piena di difficoltà.

Gli italiani restano al freddo

Gli italiani, proprio a causa di questo ripetersi di errori burocratici, che ormai sono diventati molto frequenti, finiscono con il restare al freddo, proprio adesso che siamo arrivati nel periodo in cui le temperature cominciano ad abbassarsi sempre di più. E’ quanto è successo, ad esempio, ad una famiglia di Bologna, che si è vista recapitare, nel giro di 6 giorni, delle bollette altissime.

L’Enel è stata contattata tramite operatore di call center, che ha spiegato come queste cifre considerevoli fossero dovute ad un iniziale blocco della fatturazione. Di conseguenza la famiglia, che risultava essere morosa, avrebbe dovuto pagare quanto dovuto al servizio elettrico. Purtroppo la situazione non è migliorata nemmeno dopo il pagamento, perché nel frattempo la società aveva già provveduto al distacco della fornitura. La famiglia bolognese ha dovuto rivolgersi ad un avvocato, per ottenere il ripristino del servizio, senza pagare altre spese.

Nel caso in cui capitasse una disavventura di questo genere, si può fare un reclamo scritto allo sportello per il consumatore di energia dell’autorità per l’energia e il gas. E’ proprio la legge a stabilire, infatti, che il consumatore non è tenuto a pagare le spese per la riattivazione del servizio, se prima non riceve un preavviso. Nel caso della famiglia di Bologna, tutto ciò non è avvenuto, perché, in seguito ad un disguido negli indirizzi di recapito, il preavviso di distacco della fornitura non era mai arrivato.

Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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