Bollettino Covid, 16 febbraio: 10.386 positivi, 336 morti

Secondo i dati riportati nel bollettino del ministero della Salute di oggi, 16 febbraio, il tasso di positività si attesta al 3,79%. In calo rispetto a ieri. A fronte di 274.019 tamponi processati, tra molecolari e antigenici, infatti, sono 10.386 i nuovi casi di positività a Covid-19. I decessi causati da Sars-Cov-2 nelle ultime 24 ore sono invece stati 336.

Terapie intensive e reparti al 16 febbraio

Al 16 febbraio, negli ospedali italiani è in calo il numero di pazienti ricoverati sia nei reparti ordinari sia nelle terapie intensive.

I contagi totali dall’inizio della pandemia di Covid-19 salgono a 2.739.591, ma con un aumento i guariti, 14.444 (ieri 11.771), per un totale di 2.251.734. Curva discendente anche per quanto riguarda il numero delle persone attualmente positive: 4.412 in meno (ieri -4.685), 393.686 in tutto. Di questi, sono in isolamento domiciliare 373.149, 4.345 meno di ieri.

16 febbraio: le Regioni più colpite

Sul fronte dei bollettini regionali, al 16 febbraio la Regione più colpita nel nostro Paese torna ad essere la Lombardia (+1.696). Seguono Campania (+1.135), Emilia Romagna (+968), Lazio (+894) e Piemonte (+771).

I sindaci parlano con Arcuri

I sindaci delle principali città italiane, 14 in tutto, oggi (16 febbraio) hanno chiesto un incontro con il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri. Il tema della discussione, la campagna di vaccinazione anti Covid-19.

I primi cittadini, infatti, hanno proposto misure alternative e riorganizzazione dei piani di somministrazioni dei farmaci. Nonostante si siano superati i 3 milioni di dosi somministrate, molti chiedono di velocizzare il processo di inoculazione.

Il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù, ha chiarito che “probabilmente anche noi rivaluteremo” la possibilità di somministrare il vaccino AstraZeneca anche agli over-55, in base a quanto stabilito “dagli studi clinici di validazione”.

Galli: la situazione è critica

Siamo tutti d’accordo che vorremmo tutti riaprire, ma io mi ritrovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l’Italia“: così l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli. Il medico così mette in allarme sulle mutazioni del virus Sars-Cov-2, chiedendo l’intervento del ministero per rafforzare le misure di contenimento.

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