I dati di oggi martedì 17 novembre che arrivano dal Ministero della Sanità mostrano un aumento dei casi e delle vittime rispetto a ieri. I dati infatti ci dicono che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 32.191 nuovi casi e 731 morti (ieri erano rispettivamente 27.354 e 504) a fronte di 208.458 tamponi effettuati (ieri circa 152 mila). Si tratta del più alto numero di decessi dal 3 aprile, il dato più alto della seconda ondata.
Il rapporto tra test effettuati e test positivi è del 15, 4%, ieri del era al 17,92%: un dato che Gianni Rezza, attuale direttore generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, ha spiegato così durante la conferenza stampa di quest’oggi: “Abbiamo un quadro stabile con una lieve diminuzione dei postivi, ma con indicatori sui ricoveri e i decessi che non sono buoni e che rappresentano la conseguenza dei casi cumulatisi in queste settimane. Al momento comunque non c’è una crescita dell”epidemia, ma forse una leggere diminuzione“.
I positivi totali attualmente sono 733.810, di cui 33.074 ricoverati in ospedale (+538 malati rispetto a ieri) e 3.612 in terapia intensiva, ovvero 120 pazienti in più. I guariti complessivi da inizio pandemia sono 457.798, da lunedì ne sono guarite 15.434.
Bollettino 17 novembre: la Lombardia ancora in testa
Anche oggi, la Lombardia registra il più alto numero di nuovi casi: 8.448. Seguono Veneto con 3.124, Campania (3.019) e Piemonte (2.606).
La Lombardia rispetto a ieri ha raddoppiato i nuovi casi in relazione anche a un raddoppio dei tamponi. In questa regione, il rapporto di positività dei test è del 22,06%. Nonostante questi dati, Attilio Fontana preme perché la sua Regione esca dalla zona rossa ed entri nella fascia arancione. Bisognerà aspettare il 20 novembre per una valutazione in tal senso, cioè al termine delle due settimane stabilite dal Governo di permanenza nella fascia assegnata.