Secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute, i nuovi casi di coronavirus oggi, 20 gennaio, sono 13.571, a fronte di 279.762 tamponi effettuati. In calo invece il numero delle vittime, che oggi scende a 524. Ieri i contagi erano stati 10.497 nuovi casi, a fronte di 254.070 tamponi effettuali, mentre le vittime si attestavano ieri a quota 603. Preoccupa, invece, il tasso di positività che oggi si attesta al +4,9% in aumento rispetto al 4,1% delle 24 ore precedenti.
La pressione sulle terapie intensive
Per quanto riguarda la situazione nei reparti di terapia intensiva, si registra un lieve calo, con 26 unità in meno, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva si attestano oggi, 20 gennaio, a 152 unità. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.461. Anche i pazienti ricoverati con sintomi sono in calo di 230 unità rispetto a ieri, portando il totale complessivo a 22.469.
Oltre 1 milione le dosi somministrate
Dall’inizio della campagna vaccinale a oggi, 20 gennaio, sono 1.237.328 le dosi somministrate, per un totale di 7.595 persone vaccinate, che hanno ricevuto sia la prima che la seconda dose di vaccino. L’immunità del vaccino è infatti garantita dall’assunzione di entrambe le dosi, a distanza di almeno 21 giorni l’una dell’altra.
La situazione Regione per Regione
Anche oggi, 20 gennaio, la Lombardia si conferma come la regione con il numero più alto di nuovi contagi con 1.876 nuovi casi, seguita da Sicilia +1.486, Veneto +1.359, Lazio +1.281, Puglia +1.159, Emilia Romagna +1.090.
Vaccino efficace anche per la variante inglese?
Secondo gli ultimi studi condotti da un team internazionale di ricercatori, il vaccino BioNTech-Pfizer sembra essere efficace contro la variante inglese del Covid-19. “I nostri risultati suggeriscono che la maggior parte delle risposte ai vaccini dovrebbe essere efficace contro la variante B.1.1.7“, spiegano i ricercatori di università britanniche e olandesi. Preoccupano, invece, le varianti sudafricana e brasiliana per l’efficacia dei vaccini, che devono essere ancora “monitorate”.