Il bollettino di oggi, 6 novembre, sui dati riguardanti i nuovi contagi da Coronavirus rilasciati dal Ministero della Salute parlano di 37.809 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Italia, ieri erano stati 34.505. Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 446, una in più rispetto al giorno precedente, portando così il totale dei morti dall’inizio della pandemia a 40.638.
Un altro record anche per i test: processati 234.245 tamponi, quasi 15 mila più di ieri (erano stati 219.884). A preoccupare però è il rapporto positivi/tamponi sale comunque al 16,14%, contro il 15,69% di 24 ore fa.
Secondo il bollettino del Ministero totale dei casi dall’inizio dell’epidemia sale a 862.681.
I ricoveri in terapia intensiva subiscono un’ulteriore impennata nel bollettino di oggi 6 novembre: +124, ieri erano aumentati di 99 unita. Oggi, quindi, sono 2.515 in tutto, mentre i ricoveri ordinari sono 749 in più di ieri.
Le persone in isolamento domiciliare sono 472.598.
La Regione con più casi resta la Lombardia, dove le nuove positività a Covid-19 sembrano non volersi arrestare: nelle ultime 24 si sono sfiorati i 10mila contagi giornalieri, +9.934. Fanno seguito il Piemonte con 4.878 nuovi infetti e la Campania, con 4.508. Le altre regioni più colpite sono Veneto (3.297), Lazio (2.699) e Toscana (2.592).
“Le decisioni del governo vanno rispettate e invito i milanesi a stare in casa il più possibile in queste giornate difficili“, così il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, si rivolge ai cittadini nel primo giorno di lockdown. “Il contributo che la nostra comunità può dare in questi momenti è quello di cercare di stare unita, di cercare di fare la sua parte affinché questa crisi pandemica, che si sta trasformando in una crisi economica e sociale molto profonda, sia il più possibile abbreviata. Questo è il lavoro che dobbiamo fare”, ha spiegato nel video postato questa mattina sulle sue pagine social.
Sala ha poi fatto riferimento all’appello dei colleghi sindaci al governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana e al ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando di non essere alla guida di “nessuna rivolta dei sindaci, come invece titola oggi un quotidiano“. Il primo cittadino meneghino ha poi chiarito: “Io penso che sia troppo rischioso frazionare l’Italia fino alle singole province in zone gialle, rosse, arancioni sulla base di un algoritmo molto complesso. In ogni caso le decisioni del governo vanno rispettate”.
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