L’equipe dell’ospedale Rizzoli di Bologna ha salvato la vita a un ragazzina che rischiava la paralisi.
La giovane era affetta da una grave forma combinata di cifosi e scoliosi che oltre a causarle problemi nei movimenti, comprometteva anche la funzionalità degli organi.
Ha il sorriso e gli occhi lucenti di gioia la giovane paziente 16enne del dottor Alessandro Gasbarrini, capo dell’equipe di Chirurgia Vertebrale dell’ospedale Ortopedico Rizzoli di Bologna, che ha dato nuova speranza di vita alla ragazza.
Questa era affetta da una gravissima forma di scoliosi e cifosi combinata, chiamata cifoscoliosi idiopatica, che oltre ad arrecarle un fortissimo dolore comprometteva i movimenti e la funzionalità di diversi organi vitali.
Dopo un iniziale consulto medico e una conoscenza approfondita della problematica della ragazza, il professore ha proceduto a sottoporla a un delicato intervento chirurgico alla schiena che per molti, vista la gravità e complessità del quadro clinico, era un’impresa impossibile.
Invece il Rizzoli ha risposto al grido di aiuto di una giovane adolescente costretta a vivere fra mille problemi e per di più nella paura di rimanere paralizzata.
La ragazza è stata sottoposta all’intervento lo scorso novembre ed è letteralmente rinata, con un decorso lento ma che produce buoni risultati ogni giorno di più. Inoltre le ha donato maggiore autostima perché le ha ridato 15 centimetri di altezza e finalmente si guarda allo specchio con un sorriso.
Gasbarrini ha commentato con gioia l’ottimo lavoro del suo team e ha spiegato ai giornalisti che la situazione della giovane era molto critica, infatti l’incurvatura della sua schiena arrivava a piegare la colonna vertebrale di 90 gradi, per questo motivo è stata rimossa una vertebra nella zona del torace, che poi è stato stabilizzato nella giusta posizione con delle viti metalliche e con una protesi in titanio per sostutuire la vertebra rimossa.
Alla curvatura dovuta alla scoliosi si sommava una deviazione dell’osso piegato in avanti sulla cassa toracica. Si tratta della cifosi, ovvero una curvatura della parte alta della colonna, che nei casi gravi coinvolge organi importanti come i polmoni ma anche tessuti e nervi provocando molto dolore.
Accanto alla felicità per aver risolto la vita a una ragazza ancora minorenne che doveva convivere con la paura di rimanere su una sedia a rotelle, c’è una nota amara in questa vicenda.
Infatti, come spiegato dal professore che ha condotto l’operazione, quando la paziente è arrivata al Rizzoli veniva da un’esperienza molto brutta, infatti insieme alla sua famiglia si era rivolta a specialisti esteri che le avevano chiesto per l’intervento un milione di dollari.
Dopo 5 giorni di terapia intensiva post intervento, la ragazza si è alzata e ha subito notato i risultati allo specchio.
“È stato un momento molto intenso e bellissimo ma è terribile che per tanti sia un intervento prioibitivo”
così il medico ortopedico punta il dito verso gli ospedali statunitensi, a cui tanti suoi pazienti si sono rivolti prima di arrivare al Rizzoli, ospedale di ricerca pubblico. In queste strutture vengono richieste cifre esorbitanti.
Ora la ragazza è felice e sta ancora affrontando il lungo iter riabilitativo, però i miglioramenti sono evidenti perché ora è più autonoma mentre prima faticava anche a lavarsi i capelli da sola.
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