Una donna di 60 anni di Bologna è stata operata d’urgenza al cuore per un’anomalia scoperta con la telemedicina.
La paziente era affetta da una grave anomalia nel battito del cuore e grazie alle applicazione della telematica alla medicina, è stato possibile salvarle la vita a tempo record.
Grazie all’applicazione della telemedicina è stato possibile salvare una donna di 60 anni affetta da un grave problema al battito del cuore. Sottoposta a un intervento salvavita in tempi record, il suo è stato il primo caso di questo tipo in Emilia-Romagna.
Gli specialisti dell’ospedale Maggiore di Bologna sono riusciti ad emettere la diagnosi in seguito alla quale hanno deciso di sottoporre a un delicato intervento al cuore Vincenza Calcavecchia, salvandole così la vita.
L’intervento complesso è stato effettuato con la tempestività necessaria per mettere fuori pericolo la donna, che ha affettuosamente ringraziato i professionisti che si sono occupati del suo caso, ovvero l’equipe di Cardiologia diretta da Gianni Casella.
Non è la prima volta che viene applicata la telemedicina per risolvere casi difficili ma si tratta del primo caso in Emilia-Romagna. Alla paziente era stato impiantato un defibrillatore interno per compensare l’anomalia del battito ma durante i soliti controlli periodici i medici hanno notato qualcosa che non andava e così hanno deciso di mandare un’ambulanza presso la sua casa.
Proprio la telemedicina consentiva agli specialisti di controllare le sue condizioni con monitoraggi costanti. Trasportata in codice rosso all’ospedale Maggiore, un team di specialisti ha proceduto con un’ablazione transcatetere, intervenendo così sulle aritmia maligne recidivanti.
Vincenza però presentava un’elevata tachicardia ventricolare e così prima di procedere con l’operazione è stato posizionato nel cuore un catetere dotato di un piccolo sistema per mantenere la circolazione sanguigna nella norma anche quando il battito cardiaco fosse stato troppo irregolare, situazione che comporterebbe il decesso.
Grazie al supporto di anestesisti e rianimatori, in un paio d’ore le condizioni della donna sono migliorate perché mentre si continuava a intervenire, la pompa artificiale evitava il rischio di compromettere gli organi.
Così Vincenza, che ora sta bene, fra pochi giorni tornerà alla sua vita normale.
Da anni l’ospedale è un punto di riferimento per questi trattamenti ma l’inserimento di un catetere a supporto del cuore ha trasformato il caso della 60enne unico nel suo genere per quanto riguarda la regione.
L’Ausl di Bologna ha commentato la vicenda con parole molto positive, affermando che questa operazione ha aperto nuovi orizzonti per il trattamento di pazienti affetti da cardiopatia.
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