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Dopo aver visto quel tir bianco in mezzo alla folla, molti hanno temuto che Bologna si stesse per trasformare in Nizza. E invece no: a far vivere ai bolognesi l’incubo attentato, durante il concerto dei Nomadi di martedì sera, è stato un errore di comunicazione che ha permesso a un autista di entrare in piazza per svolgere il suo lavoro.
(foto Twitter)
Luogo: piazza Maggiore. Orario: 22.45. Contesto: migliaia di bolognesi stanno festeggiando il patrono della città San Petronio. Mentre la storica band sta cantando, un tir bianco sbuca da piazza Galvani, passa da sotto il palco e si ferma vicino via D’Azeglio. Il pensiero corre immediatamente all’attentato di Nizza: il camion è simile a quello che a metà luglio ha fatto strage sul lungomare.
“O siamo su scherzi a parte o a Nizza”, dice sul palco, spaventato e incredulo, uno dei Nomadi. Attimi di panico tra la folla che però riesce a non perdere la calma: il tir si ferma infatti subito e quando l’autista, un 57enne di Benevento, scende si capisce che non è un terrorista ma un normale lavoratore. Che ci faceva lì? Doveva smantellare gli stand del festival del Tortellino a Palazzo Re Enzo: “Sto lavorando, mi hanno detto che dopo le 22.30 sarei dovuto andare a Palazzo Re Enzo per la fine di una festa, e così ho fatto – si è giustificato – Io non ho sbagliato, mi hanno detto di venire qua e non c’erano cartelli. Mi sono ritrovato davanti a centinaia di persone. Mi sono arrabbiato perché se avessi trovato un cartello che mi indicava il divieto d’accesso non sarei assolutamente arrivato in piazza”.
Insomma, tanto spavento ma anche la triste constatazione che un terrorista avrebbe potuto agire indisturbato. Beppe Carletti dei Nomadi attacca: “Ci siamo tanto meravigliati di Nizza, sul come mai potesse passare un camion in mezzo a tanta gente, ma è successo anche a Bologna. Non ero felice di vedere quel camion, poteva accadere qualsiasi cosa: anche il linciaggio dell’autista”.
La gente ha avuto paura. Alcuni bolognesi, capito l’equivoco, si sono sfogati: “Ho pensato subito a un possibile attentato, appena ho visto sbucare il camion da piazza Galvani ho pensato: eccoci, ora succede quello che è accaduto a Nizza”, ha detto una signora. Un’altra ha aggiunto: “Ero in mezzo alla piazza con il mio piccolo ad ascoltare il concerto. Stavo cantando a squarciagola quando ho visto quel camion avanzare, ho preso in braccio mio figlio, mi sono guardato intorno e mi sono detto: se capita qualcosa fuggo, ma subito dopo mi sono chiesto dove sarei potuto fuggire, eravamo tantissimi. Poi, per fortuna il camion si è fermato e non è successo nulla. Ma è stato tremendo”.