Il giorno dopo l’ennesimo femminicidio, ci si interroga su quanto sia stato fatto – o forse non fatto – per salvare dalla morte Alessandra Matteuzzi, la 56enne di Bologna uccisa a martellate dall’ex compagno, Giovanni Padovani.
Il killer l’ha attesa sotto casa. Dopo un’accesa discussione, l’ha colpita più volte alla testa con un martello e l’ha lasciata agonizzante a terra.
La donna è morta durante il trasferimento in ospedale.
L’omicidio di Alessandra Matteuzzi
L’ha attesa per oltre due ore sotto casa, poi quando Alessandra Matteuzzi è arrivata hanno iniziato a discutere.
A quel punto Giovanni Padovani, 27 anni, ha estratto un martello e l’ha colpita ripetutamente. La furia del suo ex è stata vissuta in diretta dalla sorella di Alessandra, che era al telefono con lei in quei drammatici momenti.
“Ho sentito le urla quando è scesa dall’auto: ‘No Giovanni no, ti prego‘. Ha gridato come una pazza”, poi all’improvviso ha smesso di parlare. “Sentivo i colpi, poi lui ha spaccato il telefono”
ha raccontato la donna.
Stefania Matteuzzi ha immediatamente allertato i carabinieri, che sono giunti sul posto in pochi minuti.
Per la sorella però non c’è stato nulla da fare. Alessandra è morta durante il trasferimento in ospedale.
La vittima aveva denunciato il suo assassino
Quando i militari dell’Arma sono giunti sul posto, hanno trovato Giovanni Padovani ancora lì. L’uomo è stato arrestato e condotto in caserma con l’accusa di omicidio aggravato.
Come raccontato dalla sorella della vittima, Alessandra e Giovanni si erano conosciuti lo scorso anno.
Si vedevano di rado perché lui giocava in Sicilia. A Natale scorso hanno trascorso le vacanze insieme e lì la donna si è resa conto di quanto fosse geloso e possessivo il suo compagno.
Pare che Padovani la chiamasse di continuo, accusandola di tradirlo. Le faceva videochiamate per accertarsi di dove fosse la sua compagna e contattava chiunque la conoscesse quando non riceveva da Alessandra una risposta immediata.
Alessandra aveva quindi provato a chiudere quella relazione che sembrava farle paura, ma il 27enne aveva iniziato a perseguitarla.
“Staccava il contatore della luce per costringerla a scendere e si appostava nell’androne delle scale per sorprenderla, una volta si è arrampicato sulla palazzina ed è entrato dalla finestra”
ha raccontato la sorella della 56enne.
A quel punto Alessandra Matteuzzi ha fatto l’unica cosa che pensava fosse possibile: ha denunciato il suo ex per stalking.
A Padovani era quindi stato imposto il divieto di avvicinamento. Il 27enne, accusato di omicidio aggravato, è un calciatore ed ex modello, che attualmente giocava nella Sancataldese, squadra siciliana.