Bombardato il ponte di Chongar che collega l’Ucraina alla Crimea. L’allarme antiaereo è tornato a suonare nella notte su tutte le regioni ucraine. Esplosioni sono state avvertite nella città russa di Kursk, il governatore ha confermato l’abbattimento di un drone.
USA e India chiedono, in un comunicato congiunto, il rispetto dell’integrità territoriale. La controffensiva ucraina è più lenta di quanto previsto questo perché l’esercito russo si sta difendendo bene dagli attacchi e ha bloccato l’avanzata con missili e mine. Ancora tanta preoccupazione per la centrale di Zaporizhzhia, Zelensky vuole che torni in mano ucraine.
È stato bombardato il ponte di Chongar che collega la Crimea a tutto il resto dell’Ucraina, è quanto dichiarato da Nikolai Lukashenko, assessore ai Trasporti del governo filorusso nella Crimea.
A riportare le sue dichiarazioni è stata la Tass che spiega che l’assessore ha anche chiarito che per il ripristino totale del ponte serviranno settimane.
La sua dichiarazione va contro a quella fatta da Vladimir Saldo, governatore filorusso della regione Kherson che invece a parlato di pochi giorni per il ripristino totale del traffico.
In tutte le regioni ucraine nella notte è scattato l’allarme antiaereo a causa dei possibili raid missilistici russi, a darne notizia su Telegram è stata proprio l’Air Force che ha avvertito dell’imminente minaccia. L’allarme è stato diffuso a partire dalle 3, ora locale.
Secondo il notiziario Ukrainska Pravda, che ha citato alcuni canali Telegram russi, sono state avvertite esplosioni nella città Kursk che si trova in Russia.
Roman Starovoyt, governatore della regione ha confermato che la difesa aerea ha abbattuto un drone ma non ha fornito ulteriori dettagli.
Ieri il leader di stato indiano è andato in visita alla Casa Bianca, in seguito al colloquio con il presidente degli Stati Uniti d’America hanno rilasciato un comunicato congiunto in cui chiedono il rispetto del diritto internazionale, dei principi della Carta delle Nazioni e infine dell’integrità territoriale e della sovranità.
I due presidenti, Joe Biden e Narendra Modi, hanno espresso la loro preoccupazione per il conflitto tra Russia e Ucraina, ed entrambi hanno chiarito l’importanza della ricostruzione postbellica della nazione ucraina.
I leader si sono poi trovato d’accordo ed hanno voluto sottolineare i gravi effetti che la guerra sta avendo a livello economico globale ma anche sulla sicurezza alimentare, sul carburante, sull’energia e sulle catene di approvvigionamento.
Per questo motivo hanno chiesto uno sforzo in più per mitigare le conseguenze che il conflitto sta portando soprattutto all’interno dei Paesi in via di sviluppo. Entrambe le nazioni poi, USA e India, si sono dette pronte a fornire assistenza umanitaria al popolo ucraino.
Il presidente ucraino Zelensky ha reso noto di aver tenuto un briefing con diversi Paesi partner per parlare dalla situazione legata alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente occupata dai russi.
Al briefing hanno preso parte molti dei rappresentanti del G7, del G20 e anche di organizzazioni internazionali. Per Zelensky è priorità assoluta riportare la centrale sotto il dominio ucraino per garantire maggiore sicurezza.
Ha poi reso noto che intende continua ad aggiornare tutti i Paesi, anche quelli che si mostrano neutrali, su quanto avviene nella centrale.
La Cnn ha riportato alcune dichiarazioni fatte da due funzionari occidentali ed un terzo funzionario statunitense.
Secondo i tre funzionari la controffensiva dell’Ucraina non ha avuto il successo che era previsto questo perché è stata sottovalutata la capacita dell’esercito russo.
Le forze russe avrebbero impiegato la loro forza aerea bloccando di fatto la controffensiva ucraina con attacchi missilistici e mine.
Al momento la controffensiva si trova nelle fasi iniziali ma gli USA e gli alleati sono ottimisti e credono che con il tempo l’Ucraina riuscirà a guadagnare terreno.
Roberta Metsola, Presidente dell’Europarlamento, ha rilasciato ieri un’intervista al Tg1, su Rai1, in cui ha dichiarato che la Russia ha invaso illegalmente l’Ucraina e quindi l’unico modo per arrivare alla pace è che l’esercito russo lasci la nazione ucraina.
Ha poi anche confermato l’impegno nel voler aiutare gli ucraini a difendere i valori che anche l’Europa sostiene come pace, giustizia e libertà.
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