Nella notte un raid da parte della Russia ha colpito la città di Zaporizhzhia, danneggiato anche un edificio residenziale, sono rimaste uccise due persone a causa delle macerie.
La notizia è stata diffusa su Telegram dal sindaco Anatoly Kurtev, ad aver colpito l’edificio dovrebbe essere stato un missile Russo S-300. Distrutti tre piani del palazzo.
Nella notte del 02 marzo 2023, si è verificato un nuovo attacco russo sul suolo ucraino. Questa volta l’attacco aereo ha colpito la città di Zaporizhzhia danneggiando in modo grave un edificio residenziale.
L’edificio, una palazzina di 5 piani è stata parzialmente distrutta, sono stati infatti distrutti tre piani della struttura. Fino ad ora sono due le vittime accertate che sono decedute a causa del crollo delle macerie.
A riportare la notizia è stato il sindaco ad Interim, Anatoly Kurtev, che ha citato diversi media ucraini e ha diffuso le notizie sul bombardamento attraverso il suo canale Telegram.
Durante le prime ricostruzioni dell’amministrazione militare regionale della città, l’edificio sarebbe stato colpito da un missile russo S-300.
In queste ore sono ancora in corso le operazioni di soccorso perché all’interno del palazzo e sotto le macerie sono ancora presenti diverse persone.
Al momento oltre alle 2 vittime sono state soccorse 11 persone che si trovano ora in ospedale per accertamenti, tra di loro anche una donna in gravidanza.
Sono invece 20 le persone che sono state evacuate dopo il bombardamento dell’edificio e che non hanno subito alcun danno dai crolli. Alle operazioni di soccorso stanno partecipando circa 90 persone, tra di loro ci sono 3 psicologi per assistere le vittime sotto shock.
Ci sono poi 24 unità di ricerca e soccorso che stanno operando tra le macerie al fine di tirare fuori le persone che sono ancora intrappolate. A riferirlo è il Servizio di emergenza statale, che si sta ancora occupando delle operazioni di soccorso.
Zaporizhzhia è una delle città più a rischio e più contesa dalle due nazioni, questo perché è la sede della centrale nucleare, più volte nei giorni scorsi l’Onu ha lanciato appelli per mettere in sicurezza la zona e tenere lontano la guerra da questo territorio.
Nella serata di ieri con il suo consueto videomessaggio, lo stesso Zelensky, aveva parlato dei rischi che corrono in particolare alcune città ucraine di ritrovarsi sotto ai bombardamenti russi. Tra le città che aveva menzionato c’era proprio Zaporizhzhia.
Intanto la città non è l’unica ad essere interessata dalla guerra, sono diventati pesanti i combattimenti che si stanno svolgendo a Bakhmut, in particolare lungo la riva orientale del fiume omonimo.
Le truppe russe continuano ad attaccare incessantemente, ma non ci sono notizie certe su come sia attualmente la situazione in quelle zone.
Nella giornata di ieri il portavoce militare ucraino aveva risposto alle domande della Cnn sull’eventualità di ritirarsi da Bakhmut, l’uomo ha chiarito che al momento non è previsto ma qualora fosse necessario verrà attuato un piano organizzato.
Il ritiro dal territorio di Bakhmut verrà valutato unicamente nel momento in cui si riterrà che la minaccia per il personale sul campo e la situazione operativa sarà più grande della necessità di mantenere il territorio.
In ogni caso a prendere la decisione di un eventuale ritiro delle truppe è stabilita dallo Stato Maggiore a seguito di una riunione.
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