Bonifico ai familiari, quanti soldi puoi inviare a un parente? Attenzione ad agire così: in questo modo scatta il controllo del fisco.
Quanti soldi si possono regalare ai familiari? Ecco che si pone la questione di questa particolare categoria di bonifico. Se non fai così, scatta il controllo del fisco.
Tra gli strumenti di invio ricezione denaro, rientra sicuramente il bonifico, nazionale o internazionale. Si tratta di una modalità tracciabile per consentire legalmente spostamenti di somme, anche piuttosto consistenti, da un conto mittente a un conto destinatario.
Per effettuare un bonifico o per usufruire di questa modalità di trasferimento dei soldi ci sono ovviamente delle regole precise fa rispettare, stabilite da organismi superiori di controllo e revisione.
Nel caso in cui si dovesse agire in maniera fraudolenta, secondo l’Agenzia delle entrate, ecco che scatta immediatamente il controllo del fisco. Esistono varie modalità per effettuare bonifici e in linea generale, essi possono essere destinati a tutti i soggetti o enti fisici e giuridici, che risiedano o meno sul territorio nazionale.
Esistono a questo proposito, i bonifici esteri e i bonifici Sepa. I primi vengono effettuati verso destinatari che non rientrano nella comunità Europea, i secondi invece verso soggetti che fanno parte dell’Europa.
Ma è possibile anche che il bonifico sia fatto tra coniugi o familiari. Che cosa succede in questi ultimi due casi? Attenzione alle modalità di invio denaro: se fai così, scatta il controllo del fisco.
Come avrai capito dalla lettura e come sicuramente anche tu saprai, esistono varie modalità per effettuare un bonifico. I soldi possono passare da un conto corrente a un altro nel giro di pochissime ore o al massimo di pochi giorni lavorativi.
Nel caso dei bonifici esteri, le tempistiche potrebbero essere un po’ più lunghe. Come abbiamo ribadito poc’anzi, i bonifici possono essere effettuati da un mittente verso un qualsiasi destinatario, che sia esso una persona fisica o giuridica.
Ovviamente un genitore può inviare anche soldi al figlio, tramite bonifico bancario: si viene a creare in questo caso l’ipotesi di bonifico familiare. Attenzione però a non violare le regole imposte dal fisco: se fai in questo modo, interviene l’Agenzia delle entrate.
Tanti genitori si chiedono se c’è un limite entro cui mantenersi nel caso di bonifico nei confronti dei figli o familiari. Soprattutto sorge spontanea una domanda: quanto posso donare a mio figlio senza che il fisco possa intervenire pensando che io stia facendo qualcosa di illegale?
E soprattutto, ci sono delle tasse da pagare? Ed eventualmente, a quanto ammontano? Oggi risponderemo a tutte le tue domande. Innanzitutto, secondo la legge italiana, trasferire dei soldi a un figlio è un atto di donazione che avviene per uno scopo specifico (per esempio per un regalo, per l’acquisto di un’abitazione o per il saldo di eventuali debiti).
In questi casi, si parla di donazione indiretta. Se invece non c’è una causa specifica per la quale i soldi sono destinati, si parla di donazione diretta, ciò significa che il figlio può utilizzare il denaro ricevuto come preferisce.
Secondo quali modalità avviene la donazione? Anche in questo caso ti chiariamo tutti i dubbi. Se la cifra da destinare al figlio da parte del donante è piuttosto ridotta, il bonifico bancario è la modalità preferita e consigliata. in alternativa si può ricorrere all’assegno non trasferibile.
Tieni in considerazione che c’è un limite per i contanti il cui prelievo è limitato attualmente ad un massimo di €2000. Se invece la donazione ha un valore piuttosto importante, è necessario che essa sia notificata da un notaio in presenza di due testimoni.
Ci sono delle tasse da pagare nel caso della donazione tra padre e figlio, quindi rispettivamente donante e donatario? No, non ci sono imposte purché la cifra sia inferiore a un milione di euro. Se invece è maggiore di essa, c’è una aliquota del 4%.
Ovviamente, se la donazione avviene in presenza di un notaio, ci saranno le spese legali da pagare oltre che l’orario del professionista. Non esiste un limite di soldi che un figlio possa ricevere da un genitore. La cosa importante da fare è questa: giustificare sempre l’operazione in modo che tutto risulti pulito e chiaro agli occhi dell’Agenzia delle entrate che può verificare, tramite l’anagrafica tributaria, tutte i movimenti che una persona effettua sul conto corrente.
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