Carlo Bonomi, presidente della Confederazione generale dell’industria italiana, dopo le forti ondate di calore che stanno continuando a interessare tutto il nostro Paese, ha rilasciato delle dichiarazioni a sostegno dei lavoratori per far fronte all’emergenza caldo.
Il presidente di Confindustria ha suggerito di usare delle misure come cassa integrazione e smart working, le stesse utilizzate durante il periodo pandemico, per far fronte all’emergenza caldo di questi giorni.
Le parole di Carlo Bonomi
Il presidente della Confederazione generale dell’industria italiana, Carlo Bonomi, ha dichiarato essere necessario un protocollo d’intesa da raggiungere con i sindacati per far fronte all’emergenza caldo di questi giorni, a sostegno di tutti quei dipendenti che si trovano costretti a lavorare sotto il sole cocente.
Secondo Bonomi, le misure da attuare sono le stesse utilizzate durante l’emergenza covid 19, quindi prendere in considerazione lo smart working e la cassa integrazione. Quest’ultima idea sembra, però, non mettere d’accordo tutte le associazioni di categoria.
“Pensare di dover mettere a rischio la propria vita perché si va al lavoro è qualche cosa che devi fa riflettere tutti, non è un tema solo delle associazioni datoriali, è un tema dei sindacati ed è un tema del governo”.
Queste le parole del presidente di Confindustria a una intervista rilasciata da Skytg 24, spiegando di riuscire a trovare delle soluzioni straordinarie nel più breve tempo possibile.
Le altre prese di posizione
In queste ore, quindi, anche il governo è alle prese per cercare di trovare una soluzione a sostegno di tutti quei lavoratori che sono costretti a svolgere le proprie mansioni sotto il sole rovente di questi giorni.
A farsi carico di tale situazione anche Maria Elvira Calderone, ministro del lavoro, la quale dopo il primo incontro dei giorni scorsi è proiettata sul prossimo fissato per il 25 luglio, assicurando di voler intervenire sull’emergenza rafforzando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie.
“Non c’è tempo di discutere protocolli. Serve subito un decreto legge che protegga i lavoratori dalle temperature elevate e vieti i lavori particolarmente esposti, oltre i 33 gradi”.
Queste, invece, le parole dichiarate da Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale dell’Unione Italiana del Lavoro, il quale non vuole perdere altro tempo e intervenire in tempi utili.
Stesso pensiero anche Landini, il quale non reputa accettabile che nel 2023 si possa morire a causa delle elevate temperature.
“è urgente e necessaria un’intesa nelle prossime ore tra governo e parti sociali da recepire in un decreto nel solco dei protocolli sulla sicurezza attivati durante il Covid”.
Queste le parole di Luigi Sbarra, segretario generale della CISL.