Sono già finite le risorse messe a disposizione per quanto riguarda quell’agevolazione statale organizzata per offrire un aiuto a tutte quelle famiglie che desiderano iscrivere i bambini presso i vari istituti per l’infanzia.
L’INPS attualmente ha già richiesto un rifinanziamento al governo anche se, coloro che intanto hanno fatto la richiesta ed ancora non è stata accolta, hanno visto la domanda spostata come “protocollata con riserva“.
Sono più di 60.000 i nuclei familiari nel nostro stato che non potranno usufruire del bonus asilo nido, un contributo che parte da un minimo di 136 euro fino ad un massimo di 272 euro al mese, un importo che varia in base all’Isee presentato.
Quindi l’INPS fa sapere infatti chi le risorse messe a disposizione purtroppo sono già finite e che la maggior parte delle famiglie che hanno provveduto ad iscrivere il figlio per la prima volta all’asilo nido vedranno la propria domanda come “protocollata con riserva“.
In poche parole, sarà necessario attendere fino alla fine dell’anno per scoprire se ci sarà o meno qualcuno che potrà beneficiare di questo bonus oppure se otterrà un numero più basso di mensilità in quanto il figlio non è stato sempre presente a causa di diverse situazioni.
In casi del genere le risorse verranno poi indirizzate ad altre domande. Inoltre, come riporta il Fatto quotidiano.it, è possibile affermare che questi arriveranno con un’attesa di 4 mesi in più.
Ed è proprio su questo argomento che l’Inps sembra già essersi mossa per portare avanti le prime soluzioni.
Infatti è stato già chiesto al governo un rifinanziamento di questa manovra così che tutti possano beneficiare del bonus asilo nido di cui hanno fatto domanda.
Così facendo si evita di escludere chi richiede il bonus evitandogli di ottenere una cifra che parte da 544 a 1088 euro.
Il bonus asilo nido non è altro che un’agevolazione proposta dal governo, un rimborso delle spese effettuate da coloro che iscrivono i figli presso un asilo nido sia pubblico che privato.
Questo è un aiuto che non esclude nemmeno coloro che hanno bisogno di un sostegno a casa in quanto in famiglia è presente un bambino di età inferiore ai 3 anni che, causa di patologie gravi, non ha la possibilità di frequentare l’asilo nido.
Da 5 anni a questa parte, ossia dal 2017, le misure riguardo a questo sostegno sono aumentate sempre di più fino a raggiungere la cifra di 553,8 milioni di euro soltanto per il 2022.
In base a ciò che ha condiviso l’Istat, nel 2019 questa misura ha fatto sì che l’Inps spendesse 241 milioni di euro mentre, due anni fa, ciò è venuto accostare 197 milioni.
Nel 2019 invece erano 289.000 i percettori di questo bonus per un importo annuale pari a 883 euro invece, nel 2020, 272.000 sono stati i percettori con una media di 725 euro durante l’anno.
L’INPS non è in grado di dare una risposta ad un aumento così costante di fronte alla crescita delle domande del bonus asilo nido.
Molte sono le famiglie che adesso rischiano di rimanere senza nessun tipo di risposta in un momento in cui avere un’entrata in più avrebbe fatto molto comodo.
Se il governo però non interverrà, è molto difficile che in tale problema posso trovare una soluzione.
L’INPS Infatti sottolinea che: “Nonostante la previsione di una ‘riserva’ costituisca un meccanismo virtuoso, che recupera domande utili e budget, lo svincolo delle risorse con i meccanismi sopra descritti resta pur sempre eventuale. L’Istituto ha quindi già provveduto a richiedere al Ministero ulteriori risorse per un nuovo finanziamento”.
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