Le madri lavoratrici che rinunciano al congedo parentale dopo la pausa maternità possono usufruire del bonus baby sitter anche per il 2018. Ma cos’è il bonus baby sitter e come funziona? In pratica, alla mamma che torna subito a lavoro dopo il congedo preso a copertura del periodo di maternità viene garantito un voucher da 600 euro, da usare per pagare prestazioni di baby sitting o come contributo all’iscrizione agli asili nido. Vediamo più di preciso come funziona il bonus baby sitter 2018, quali sono i requisiti per ottenere i voucher da 600 euro, quanto dura il beneficio e se i bonus si possono usare anche con i parenti, come i nonni, ad esempio.
Il voucher baby sitter INPS è un’agevolazione prevista dalla legge di Bilancio tra le misure a sostegno della famiglia. Prevede la possibilità per la lavoratrice madre di chiedere, alla fine del periodo di congedo di maternità ed entro 11 mesi dopo, dei voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting oppure un contributo per pagare asili pubblici o privati accreditati, per un massimo di sei mesi. La domanda per i voucher baby sitter deve essere presenta entro gli 11 mesi successivi al congedo di maternità senza aver usufruito del congedo parentale, al quale, in sostanza, si rinuncia.
Si tratta di un’alternativa al congedo parentale che può essere richiesta sia dalle lavoratrici dipendenti e iscritte alla Gestione separata, sia dalle lavoratrici autonome e imprenditrici che non percepiscono altra pensione. I voucher per il baby sitting a sostegno del reddito saranno richiedibili per tutto il 2018 (fino al 31 dicembre). Ogni voucher è mensile e vale 600 euro. Può essere richiesto al massimo per sei mesi, che diventano tre se a fare domanda è una lavoratrice iscritta alla Gestione Separata INPS.
Anche le lavoratrici part-time, possono richiedere i voucher che verranno proporzionati all’orario di lavoro. La platea dei beneficiari si estende alle coltivatrici dirette, mezzadre e colone; alle artigiane ed esercenti attività commerciali; alle imprenditrici agricole e alle pescatrici autonome. Queste lavoratrici devono aver concluso il teorico periodo di fruizione dell’indennità di maternità e avere ancora almeno un mese di congedo parentale a cui poter rinunciare.
E’ possibile usare i bonus baby sitter per pagare i nonni o altri parenti che si prendono cura dei bambini? In sostanza non dovrebbero esserci problemi se a badare ai bimbi sono i nonni, o soltanto la nonna; ma se a fare da baby sitter è il papà del bambino i voucher non possono essere incassati, perché il padre è tenuto per legge a prendersi cura del piccolo, fino alla maggiore età, quindi non può essere pagato per questo.
Occorre sapere che il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting viene erogato attraverso il sistema di buoni lavoro online, ossia corrisposti in modalità telematica e non con la consegna di voucher cartacei. La mamma che ha visto riconosciuto il suo diritto può gestire il bonus direttamente online nella sezione del sito INPS dedicata ai voucher baby sitting.
Attenzione però, perché se entro 120 giorni dalla ricevuta di accoglimento della domanda non si procede all’appropriazione dei voucher, il diritto decade ed è come se la mamma avesse tacitamente rinunciato al bonus baby sitter.
In sostanza, il contributo per l’asilo nido viene erogato direttamente dall’INPS alla struttura scolastica prescelta dalla madre e presente nell’elenco pubblicato sul sito INPS. Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting viene erogato invece mediante il Libretto di Famiglia. Ricordiamo che il libretto famiglia può essere acquistato mediante versamenti tramite F24 modello Elide, con causale LIFA, oppure tramite il “Portale dei pagamenti”. Sia l’utilizzatore che il prestatore del servizio devono essere registrati all’INPS.
La mamma che ottiene la prestazione deve comunicare, entro il terzo giorno del mese successivo allo svolgimento della prestazione stessa, alcuni dati fondamentali per la compilazione del libretto, come ad esempio i dati anagrafici del baby sitter, la somma pattuita, durata, ambito e luogo in cui si svolge la prestazione, ecc. Il prestatore riceverà poi una notifica mail o via sms con tutti questi dati.
A questo punto entro il 15 del mese successivo alla prestazione di baby sitting, l’INPS procederà a erogare il denaro nella modalità prescelta dal prestatore nel momento in cui si è effettuata la registrazione.
Per documentare di avere i requisiti in regola con la richiesta del voucher baby sitter 20188 occorre presentare all’INPS la domanda allegando il nuovo Isee 2018 e fornendo anche la dichiarazione di rinuncia al congedo parentale. La domanda va presentata online direttamente sul sito INPS se in possesso del PIN dispositivo, oppure attraverso il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile. O anche tramite enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
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